«Sono sconcertato dalla disinvoltura con la quale si saluterebbe come una vittoria il ricorse a nuove elezioni anticipate per la mia presunta incompatibilità a ricoprire la carica di sindaco»
Oltre 25 cartelle in cui sono contenuti i sogni e i bisogni della città. I sogni di una Manduria che sappia risollevarsi dalle rovine attuali. I bisogni, tantissimi, per superare le difficoltà economiche e sociali della città.
Roberto Massafra ha illustrato al Consiglio Comunale e, di riflesso, alla città le sue idee per rilanciare Manduria. Si è soffermato su tutte le priorità, spiegando il proprio punto di vista (che poi è anche quello della sua maggioranza) e non sottacendo le indubbie difficoltà che si incontreranno per invertire la rotta.
Il nuovo sindaco non ha resistito alla tentazione di indirizzare qualche frecciata velenosa alla minoranza.
«Non si è voluti sottrarre alla tentazione di ricorrere a pretestuose eccezioni procedurali per cercare di ribaltare un risultato elettorale che sancito vincitore e vinti senza lasciare adito a dubbi» ha dichiarato Massafra. «Anche se eravamo preparati ad un simile comportamento, confesso di essere rimasto sconcertato dalla disinvoltura con la quale si saluterebbe come una vittoria il ricorse a nuove elezioni anticipate per la mia presunta incompatibilità a ricoprire la carica di sindaco. Le elezioni si svolgerebbero tra un anno, un altro lungo anno di commissariamento. Forse qualcuno della minoranza riuscirebbe finalmente a vincere, o forse no. Ma sarebbe comunque una vittoria ottenuta sulle ceneri della vostra città, che ha bisogno di essere governata ora, non tra un anno.
Oppure no: sceglierò di mettermi in aspettativa e continuerò a fare il sindaco, ma avrete ottenuto che smetta totalmente di fare il chirurgo, così imparo a essermi messo di traverso alla “politica”.
Magari farò scegliere a voi. Ditemi, cosa preferite: un commissario in più o un chirurgo in meno?».
Poi Massafra si è rivolto direttamente al candidato a sindaco del PdL e al Pd.
«Che delusione, però, Morgante: in campagna elettorale ci scambiavamo segni di reciproca stima e di volontà a collaborare, qualunque fosse stato il risultato. Forse non avevi proprio messo in conto la possibilità di perdere. Ma, purtroppo per te, è successo. Ora devi decidere cosa fare da grande: tira fuori gli attributi e fai una buona e leale opposizione, lotta per le tue idee di cambiamento che tanto hai sbandierato in campagna elettorale e vedrai che la prossima volta andrà meglio. Sei giovane, hai tutto il tempo per rifarti.
E che dire di voi, amici del Pd, che non trovate niente di “incompatibile” nella permanenza in servizio di direttori generali e dirigenti rinviati a giudizio per abuso d’ufficio e truffa. Sempre, come al solito, due pesi e due misure: avrei voluto vedervi se ci fosse stato Palese al posto di Pelillo e Fitto al posto di Vendola…».