In apertura di seduta l’elezione di Nicola Dimonopoli a presidente del Consiglio Comunale
Elezione del presidente del Consiglio Comunale e, soprattutto, discussione sul servizio di manutenzione di immobili e strade, che scade il 31 luglio e che rischia di far ritrovare senza lavoro 35 dipendenti della Chemi.Pul.
Sono i punti sostanziali della prossima seduta del massimo consesso elettivo, già convocata per mercoledì prossimo 17 luglio, alle 17,30.
L’assise comunale sarà chiamata, in apertura, all’elezioni del presidente del Consiglio. Poiché è il secondo tentativo, in questa tornata non ci sarà bisogno della maggioranza qualificata. Pertanto, l’elezione del candidato della maggioranza, Nicola Dimonopoli è certa.
Non si conosce, invece, l’orientamento di maggioranza e minoranza circa l’elezione del vice presidente dell’assise, carica che la coalizione di governo avrebbe affidato all’opposizione qualora dai quei banchi fossero arrivati i voti necessari ad eleggere in prima battuta Nicola Dimonopoli. In mancanza di un accordo differente, è probabile che possa essere eletto un consigliere di maggioranza e che la minoranza si astenga.
Al terzo punto, poi, il Consiglio Comunale sarà chiamato ad approvare una deroga al regolamento per l’installazione di chioschi e strutture temporanee per attività commerciali e per erogazione di servizi.
Molto più “caldo” il quarto ed ultimo punto: il consesso dovrà individuare e indicare la soluzione per il servizio di manutenzione degli immobili e delle strade comunali. Il rapporto con la Chemi.Pul., più volte prorogato, scade il 31 luglio. L’Amministrazione si trova di fronte ad un bivio: continuare a garantire il lavoro a 35 dipendenti e, nello stesso tempo, cercare di razionalizzare il servizio, che incide non poco nel Bilancio comunale.
Lo scorso anno, prima dello scioglimento del Consiglio Comunale, l’Amministrazione guidata da Tommasino aveva scelto di dividere in due tronconi l’appalto: il primo finalizzato al servizio di manutenzione edile e impiantistica degli immobili comunali; il secondo finalizzato al servizio di manutenzione delle sedi stradali e del verde pubblico, e alla custodia degli edifici e dei beni comunali. Il nuovo contratto avrebbe dovuto legare per tre anni la ditta vincitrice (che avrebbe dovuto assorbire tutti i dipendenti della Chemi. Pul.) al Comune di Manduria.
A questa scelta dell’Amministrazione-Tommasino seguì una compatta protesta sia dei 35 dipendenti, sia delle organizzazioni sindacali di categoria, contrari all’ipotesi di divisione dell’appalto. Protesta che sfociò nell’occupazione dell’aula consiliare, sino a quando il massimo consesso elettivo, durante una “calda” seduta, decise di ritornare sui propri passi, riunificando la gara in un unico appalto, che avesse una durata temporale di 5 anni.
Dopo lo scioglimento del Consiglio, il commissario straordinario Lombardo conferì all’ing. Salvatore Micelli l’incarico di elaborare un nuovo progetto (consegnato il 24 dicembre scorso), ma da allora la gara non è stata mai bandita.
E’ quasi certa la concessione della proroga, ma c’è necessità di una scelta chiara e meno dispendiosa per il futuro.