Sul palco di “Largo San Marco” nomi altisonanti del Jazz, come Maurizio Giammarco, Nico Morelli, Gaetano Partipilo, Mattia Cigalini, Enrico Zanisi e Giovanni Tommaso
Tre giorni all’insegna della musica di qualità nella suggestiva cornice di “Largo San Marco”, a Francavilla Fontana, fortemente voluti dal direttore artistico Alfredo Iaia, dal comune di Francavilla Fontana e da Irene Milone (presidente del consorzio Nuvola). La rassegna è stata inaugurata dalla pirotecnica “Jonio Jazz Orchestra”, Big Band d’impronta Latin-Funk diretta da Alessandro Napolitano, eccellente batterista tarantino dal drumming marcato e dal groove molto profondo, oltre che da una sorprendente versatilità nello spaziare dal Latin, al Funk, al Jazz. L’orchestra ha eseguito un repertorio di brani quasi tutti composti dallo stesso Napolitano. Ospiti d’eccezione, Maurizio Giammarco (sax tenore e sax soprano) e Nico Morelli (pianoforte). Maurizio Giammarco, storico sassofonista Jazz, ha deliziato la platea con il suo suono corposo e robusto, particolarmente evidente quando si è esibito con il sax tenore, ma altrettanto abbagliante e dolce quando ha suonato il suo sax soprano. Nico Morelli, pianista crispianese, ma parigino d’azione, ha sfoggiato un pianismo vigoroso e percussivo, condito da un fraseggio ritmico molto possente, che ha vagamente ricordato una commistione tra due strepitosi pianisti Jazz, Herbie Hancock e Chick Corea. Altra colonna portante della sezione ritmica è Luca Alemanno (basso), giovane talento del Jazz, che ha sciorinato tutto il suo virtuosismo nei soli, unito ad un impeccabile timing nel sostenere la Big Band. Ciliegina sulla torta, a conclusione del concerto, il piccolo Matteo Franzè (batterista di soli sette anni), che con un’incredibile naturalezza si è cimentato con il famoso brano “The chicken”. Nella seconda serata è stata la volta del “Fabio Accardi Collective”, con Gaetano Partipilo special guest. Il Line-Up è composto da: Luisiana Lorusso (voce e violino), Sarita Schena (voce), Antonello Sorrentino (tromba), Antonio Tosques (chitarra), Mirko Signorile (pianoforte), Francesco Angiulli (contrabbasso), Fabio Accardi (batteria e percussioni) e l’ospite Gaetano Partipilo (sax contralto, sax soprano e flauto). Questa formazione, di stampo Latin Jazz, con saltuarie incursioni nel Free Jazz, ha presentato un repertorio quasi totalmente firmato da Fabio Accardi. Luisiana Lorusso ha dato dimostrazione di grande preparazione sia vocale che violinistica, Sarita Schena ha catturato l’attenzione del pubblico grazie al suo timbro assai caldo, riconoscibile soprattutto nel registro medio-basso, Antonello Sorrentino ha palesato un’eccellente tecnica ed un’invidiabile intonazione, unita ad un ricorrente utlizzo del vibrato, Antonio Tosques, specialmente nei soli, ha posto in evidenza tutte le sue qualità. Mirko Signorile ha rapito gli astanti con quel suo pianismo intenso, raffinato e romantico, a tratti quasi introspettivo, Francesco Angiulli ha messo in risalto tutta la sua solidità ritmica e il suo forte pathos nei soli, Fabio Accardi, leader della band, ha messo in luce la sua naturale predisposizione per il Latin Jazz, suonando con grande passione e trasporto emotivo, con cui ha stimolato puntualmente ed intelligentemente il solista di turno. Infine, Gaetano Partipilo, talentuosissimo sassofonista Jazz, ha mostrato una spiccata musicalità, un suono assai presente ed una cura della dinamica veramente pregevole. Egualmente abile con sax contralto, sax soprano e flauto, si è inoltre distinto quando sporadicamente ha spremuto il suo Alto, esplorando il registro sovracuto con elevata padronanza. La terza ed ultima serata si è conclusa con due set. Il primo ha visto come protagonisti gli “Alma Quartet”, formazione Tango Jazz composta da: Alessandro Gazza (fisarmonica), Massimo D’Astore (chitarra), Cosimo Romano (contrabbasso) e Angelo Schettino (percussioni). Questo quartetto ha fortemente coinvolto la platea con un repertorio di brani scritti da Astor Piazzolla, Richard Galliano, Chick Corea ecc… Questa band ha da subito colpito per il grande interplay tra i quattro musicisti. Alessandro Gazza ha evidenziato una formidabile tecnica esecutiva, ma soprattutto una particolare attenzione nell’uso della dinamica, Massimo D’Astore, con il suo virtuosismo chitarristico ha suscitato grande interesse presso il pubblico. Cosimo Romano è sempre stato preciso e puntuale con la sua incalzante ritmica, mentre Angelo Schettino ha accompagnato degnamente con le sue percussioni, senza mai essere invadente e sopra le righe. Chiusura col botto nel secondo set, quando si è impadronito della scena una leggenda vivente del Jazz italiano, Giovanni Tommaso. Il “Giovanni Tommaso Consonanti Quartet” è formato da: Mattia Cigalini (sax), Enrico Zanisi (pianoforte), Giovanni Tommaso (contrabbasso) e David Lo Cascio (batteria e percussioni). Questo quartet magistralmente diretto dal maestro Tommaso ha eseguito, quasi interamente, un repertorio di brani composti dallo stesso Giovanni Tommaso. Mattia Cigalini, nuova stella del firmamento musicale italiano ha da subito impressionato per una già consolidata maturità artistica (nonostante abbia solo ventiquattro anni). Con il suo suono pieno e caldo ha incantato gli astanti, ponendo in evidenza quelle che sono tutte le sue qualità. Mattia è dotato di un fraseggio rilassato, lirico e morbido nelle ballads, ma nello stesso tempo scorrevolissimo e fluido sui fast, tipico del bopper. Enrico Zanisi, oltre ad una solidissima tecnica pianistica, si è contraddistinto per la delicatezza del suo tocco, specialmente quando ha accompagnato i soli di Giovanni Tommaso, leggendario contrabbassista italiano. Il musicista lucchese ha letteralmente affascinato la platea con il suo magico contrabbasso. Dotato di una sensibilità artistica fuori dal comune, Tommaso ha ammaliato gli ascoltatori con i suoi soli ricchi di intensissima espressività, in particolar modo nei brani più romantici, ma è risultato essere altrettanto trascinante quando ha tirato fuori una carica di swing veramente devastante sui fast. David Lo Cascio, invece, batterista siciliano, ha dato sfoggio di grande creatività, sia nell’accompagnare il solista di turno, così come negli spart four. Assai swingante sui fast, ma delicato nelle tunes più lente, Lo Cascio ha dimostrato di essere molto eclettico, visto e considerato il gran gusto e la spontanea musicalità nel suonare alcuni patterns Latin Jazz e talvolta funky. Pertanto, un concerto meraviglioso, così come altrettanto eccezionali tutti gli altri concerti della terza edizione di “Aperti per ferie Jazz”. Ergo, meritano gli elogi più sinceri il direttore artistico Alfredo Iaia, il comune di Francavilla Fontana ed il consorzio “Nuvola” nella persona del presidente Irene Milone, che con spirito d’abnegazione e forte determinazione sono riusciti a regalare a tutti i presenti tre giorni di vera cultura attraverso la musica jazz, meraviglioso genere musicale che, si spera, non morirà mai.
Stefano Dentice