La protesta di Legambiente
Porto Cesareo pretende la fognatura nera. Il circolo Legambiente di Porto Cesareo, con una originale forma di protesta e con una raccolta firme, ha chiesto con estrema urgenza la realizzazione della fogna, del depuratore e di un recapito finale per il piccolo comune jonico. Quest’ultimo passaggio, però, s’intreccia pericolosamente con il territorio di Nardò. Secondo i tecnici dell’Aqp, infatti, la costa neritina è la foce ideale per gli scarichi in mare.
I volontari hanno issato su una imbarcazione del sodalizio ambientalista uno striscione con un messaggio chiaro e inequivocabile «Cara Regione, la fogna ora». L’obiettivo è quello di raggiungere il più alto numero di cittadini e turisti. La legittima richiesta di Legambiente, però, negli anni scorsi non ha trovato l’unanimità dei cesarini. Negli anni '90, infatti, i cittadini di Porto Cesareo hanno protestato con decisione contro il depuratore costruito e abbandonato a ridosso della “Strea”. Sono ancora visibili alcune scritte sul muro di cinta del depuratore in località «Bellanova»: «Bloccare il depuratore» oppure «Porto Cesareo diviene fogna dei paesi vicini».
Tra le richieste di Legambiente, quella che potrebbe scatenare nuovi contrasti è l’individuazione di un recapito finale per il futuro sistema fognario di Porto Cesareo. I progetti fino ad oggi presentati (alcuni già in avanzata fase procedurale) hanno innescato, nei mesi scorsi, furiose polemiche nel comune di Nardò. Le opere che la Regione vorrebbe costruire sono di grande impatto per il territorio: un devastante scavo di oltre sei chilometri per trasportare i reflui depurati di Porto Cesareo dalla zona di masseria Bellanova fino a Torre Inserraglio attraverso un tunnel sotterraneo che attraversa la Sarparea, Sant'Isidoro, la Palude del Capitano, Bellimento. Dagli scogli, infine, dovrebbe partire un tubo d’acciaio che si immerge in mare per un chilometro e cento metri e che disperde al largo i reflui dei due depuratori, di Nardò e Porto Cesareo (si trova in località Bellanova, mai entrato in funzione e nemmeno collegato allo schema fognario, senza impianto di sollevamento principale e privo del collettore immissario) i cui canali che si raccordano a meno di un chilometro da Torre Inserraglio.
Il presidente del circolo di Porto Cesareo, Luigi Massimiliano Aquaro, spiega che, «visto che il protrarsi della mancata realizzazione dell’importantissima infrastruttura sottopone la popolazione a potenziale rischio sanitario, oltre a danneggiare i delicati ecosistemi marini e terrestri, abbiamo ritenuto fondamentale lanciare la petizione popolare “Mai più senza fogna!” e accogliere più firme possibile da sottoporre al presidente della Regione chiedendo la conclusione dell’iter in tempi strettissimi».