mercoledì 27 novembre 2024


12/08/2009 22:08:59 - Salento - Attualità

Aveva bevuto mezzo litro di wodka

 
La notte di San Lorenzo rischia di rivelarsi fatale per una ragazzina campana, abbattuta da uno shock etilico. Solo la prontezza di spirito di un bagnino e volontario del 118, Maurizio Dimitri, permette di salvarla da un rischio tremendo: rimanere soffocata dal suo stesso rigurgito. Sono le due di notte quando il cellulare dell’uomo squilla: c’è un’emergenza sulla spiaggia di Punta Prosciutto. Dimitri si precipita e la scena è allucinante: la ragazzina, che può avere al massimo 16 anni, è avvolta nella sabbia. Sembra “panata ”: ha sabbia nei capelli, in bocca, nel naso. E’ incosciente e un coetaneo la trascina per i piedi, a faccia in giù, tentando di portarla via dalla spiaggia.
Intorno alla coppia barcollano, come zombi, una decina di ragazzini della stessa età, tutti mezzi ubriachi. Fanno parte della stessa comitiva e non sanno come affrontare l’emergenza: lei ha bevuto almeno mezzo litro di vodka ed è entrata in una specie di coma etilico. I ragazzi provano a farla rimettere infilandole le dita in bocca ma Dimitri, che è più esperto, stoppa immediatamente il tentativo. In quel modo rischia di essere soffocata da un fiotto di vomito.
«Mi sono accorto subito che respirava e che aveva il battito - continua il soccorritore - così ho ammonito i ragazzi, l’ho sollevata e trasportata subito nel primo posto raggiungibile, il bar Riva».
Lì la ragazzina è stata adagiata su un materassino in attesa dell’arrivo dell’autoambulanza: le richieste sono partite per i 118 di Nardò, Copertino e Manduria ma sul posto è giunto anche il mezzo attrezzato dell’utile pronto soccorso di Torre Lapillo, la “Croce bianca onlus” di Nardò.
Complesse le operazioni di ricostruzione della vicenda perché nessuno era in grado di rintracciare i genitori, napoletani, dei ragazzi coinvolti. Pare che avessero autorizzato i ragazzi a festeggiare per loro conto non pensando certamente che i figli si sarebbero ubriacati in quel modo, fino a rischiare addirittura la vita.
La studentessa è stata ricoverata al “Vito Fazzi” di Lecce per essere disintossicata.










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