«Il problema non è il taglio del 20% al gettone di presenza dei commissari, bensì le difficoltà della maggioranza a garantire gli accordi interni sulle presidenze»
«Si applichi alla lettera il Regolamento, che non prevede la presenza di un nono consigliere nelle Commissioni Consiliari. Il problema non è il taglio del 20% al gettone di presenza dei commissari, bensì le difficoltà della maggioranza a garantire gli accordi interni sulle presidenze».
E’ questo il sunto di un documento ufficiale del Pd sul pasticcio che si è venuto a creare nella nomina delle Commissioni Consiliari, firmato dai tre consiglieri comunali (Maria Grazia Cascarano, Amleto Della Rocca ed Emma Quaranta) e dai due sub commissari (Luigia Lamusta e Leonardo Notarnicola), inviato l’altro ieri pomeriggio al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale. Documento che è stato elaborato alla vigilia della riunione dei capigruppo e che contiene anche delle rimostranze inoltrate all’indirizzo del presidente del Consiglio, accusato di “aver leso l’immagine dei consiglieri del Pd”.
«In sede di conferenza dei capigruppo il PD ha auspicato l’applicazione del regolamento vigente, non avendo nulla in contrario rispetto alla possibilità di assicurare la rappresentanza di tutti i gruppi consiliari» si legge nel documento. «L’art. 3 del regolamento non prevede alcuna ripartizione specifica tra maggioranza e minoranza in merito alla composizione numerica dei componenti delle Commissioni.
In ultimo si rimaneva d’accordo sulla necessità di lasciare inalterata la spesa, a carico dell’Amministrazione, sul capitolo riguardante le Commissioni. Fermo restando che la spesa per tale capitolo non è legata al numero dei componenti delle Commissioni, bensì al numero delle sedute di Commissione che si convocano nel corso dell’anno».
Segui quindi una stoccata politica.
«Dalla riunione dei capigruppo emergeva palese la necessità, da parte dei partiti di maggioranza, di acquisire un componente in più, rispetto ai partiti di minoranza, all’interno delle singole commissioni, al fine unico di assicurare una spartizione delle presidenze tra tutti i partiti che appoggiano l’Amministrazione Massafra» fa notare ancora il Pd. «A conferma di ciò, si registra l’anomalia che si è manifestata allorquando sono stati comunicati alla stampa, oltre i componenti delle singole Commissioni, tutti i nomi dei presidenti delle stesse, senza che queste fossero state ancora convocate e si fossero insediate.
Nell’ultima seduta del Consiglio, si è voluto far ricadere sul PD la responsabilità del mancato insediamento delle Commissioni Consiliari, affermando, in modo irriguardoso, che i consiglieri del PD non erano disposti a accettare la riduzione dei gettoni di presenza.
Non c’è nulla di più falso!
Il PD non si è trovato d’accordo sulla “rimodulazione finanziaria” dei compensi perché tale soluzione non risolve il problema del contenimento dei costi. Inoltre si sta violando la legge che ha determinato la riduzione dei consiglieri comunali passati da trenta a ventiquattro, con la conseguente riduzione, proporzionale, dei componenti le commissioni, che da dieci passano a otto.
Il presidente del Consiglio non è stato infine garante del pensiero di tutti i consiglieri, perché ha tutelato solo una parte del consesso politicamente vicina, per assicurare un equilibrio politico basato unicamente sulla “spartizione delle poltrone”».