In casa, i calciatori, ben guidati da mister Giunta, offrono prestazioni di alto livello
Il Manduria c’è. Al “Dimitri”, contro un altro avversario che punta al salto di categoria, la squadra biancoverde, mettendo da parte le vicissitudini societarie e supplendo col carattere e il temperamento a quelli che sono i limiti quantitativi della rosa, ha sfoggiato un’altra prestazione con i fiocchi.
La rotonda sconfitta di Galatina di sette giorni prima avrebbe potuto intaccare certezze e morale di capitan Malagnino e soci. Il blasone dell’avversario, il Trani, e il notevole potenziale offensivo di questa formazione (che può permettersi di tenere Capriati in panchina), avrebbero potuto intimorire i ragazzi allenati dall’indomito mister Antonio Giunta.
Ma questi dubbi sono stati fugati dopo appena un paio di giri delle lancette dei minuti: sgroppata di capitan Malagnino sulla fascia (che si conferma in condizioni smaglianti), assist al centro e colpo di testa dello juniores (classe ’95), Pasimeni, che non centra lo specchio della porta, ma mette i brividi a tutta la retroguardia tranese. Un segnale che il Manduria non ha alcun timore reverenziale verso una squadra che ha guidato la classifica di Eccellenza sino a sette giorni prima.
Pur senza De Giorgi in difesa (sostituito dall’ex Inter Boumsong), e senza il centrocampista Giordano (che non ha recuperato), i biancoverdi hanno ribattuto colpo su colpo, concedendo agli ospiti una sola vera occasione da rete (nella ripresa, sullo 0-1, quando Febbraro ha sventato sulla linea una palombella di Di Pinto).
Sono andati in vantaggio con una velenosa stilettata di Antonio Cocciolo, che poi, pochi minuti dopo, ha anche sfiorato il raddoppio.
Il Manduria avrebbe quindi meritato di festeggiare la terza vittoria casalinga consecutiva se l’arbitro non avesse concesso un troppo benevolo calcio di rigore al Trani.