E’ stato elaborato un progetto che ha preso in esame i punti di forza di Taranto non soltanto per avviare un percorso “salvifico” di riconversione, per ridare ossigeno ad un’economia morente, ma altresì per poter innescare un processo virtuoso senza limite che guardi lontano e si svincoli definitivamente, e non solo a parole, dalla monocultura industriale
Il 5 novembre, alle ore 15:45, presso l’aula magna del Dipartimento Ionico dei servizi giuridici ed economici sita in via Duomo, si terrà la presentazione del progetto "INDIETRO...NEL FUTURO", promosso ed ideato da Artisti Uniti per Taranto (AUT) e patrocinato dall'Università.
Taranto è ad un passo dal baratro, uno status estremo che la vede rimbalzare dalla riva in cui campeggia la malattia e la morte a quella non meno infamante della disoccupazione, a testimonianza di quanto fallimentari e scellerate siano state le politiche legate alla monocultura industriale. A valle di questo inutile sacrificio, violando persino lo strato più profondo della dignità umana, tutt'altro che peregrina appare l'idea secondo la quale "Taranto non debba avere, perché non debba essere!".
Ma "Taranto è", Taranto esiste da migliaia di anni e non sarà di certo l'ultimo, infausto secolo a cancellarla. Sulla scia di queste considerazioni nasce ARTISTI UNITI X TARANTO (AUT), un progetto nato per associarsi, con forza, alla Taranto che ha scelto di non tacere più la propria indignazione, di ribellarsi all’abominio della malattia, della morte, del ricatto occupazionale, della povertà indotta ma anche e soprattutto di insorgere contro l’ignoranza cieca, prima causa dell' autodenigrazione e origine di ogni male. Lo ha fatto prima con la canzone Taranto Libera, straordinariamente adottata dall’intera città, poi con un evento multisensoriale che ha visto come protagonisti attori, cantanti e i pittori che hanno reinterpretato i versi della canzone, trasformandoli in quadri donati alla Università degli studi e al Comune di Taranto, “case” e patrimonio dei Tarantini e della intera comunità mondiale. Il tutto sempre in forma assolutamente gratuita.
Tutto ciò ha contribuito a far crescere la consapevolezza di cosa stesse accadendo e a restituire, in parte, dignità ed orgoglio. Ma non è comunque sufficiente per riaccendere la speranza nel tarantino che, allo stato attuale delle cose, sembra essere più spaventato dal “cambiamento” che dalla certezza di un futuro assai dubbio. In questo ultimo anno, a Taranto, le parole “alternativa” e “turismo” sono risultate iperinflazionate, rimbalzando dai rotocalchi televisivi alle passerelle istituzionali, senza però mai tradursi in una proiezione fattiva e progettuale capace di restituire speranza nei cittadini, oramai disillusi e prossimi all'accettazione passiva di un destino disegnato da altri. Ma in questo quadro sconfortante, esiste ancora una parte di città per nulla disposta ad arrendersi, a piegarsi a questa logica immonda, perché l'alternativa alla disperazione esiste, eccome!
Proprio per questo, mentre eravamo impegnati nella “sensibilizzazione”, abbiamo sviluppato un progetto che prendesse in esame i punti di forza di Taranto non soltanto per avviare un percorso “salvifico” di riconversione e ridare ossigeno ad un'economia morente, ma altresì per poter innescare un processo virtuoso senza limite che guardi lontano e si svincoli definitivamente, e non solo a parole, dalla monocultura industriale. Dopo aver analizzato il trend turistico riguardante la Puglia, abbiamo valutato quale potesse essere la “matrice”, il marchio, ovvero il “brand” urbano della città, ossia il marchio identitario capace di riassumerne, con estrema immediatezza, l’attrattività, i punti forti (meglio ancora se esclusivi) e, non ultimo, il senso di appartenenza dei suoi abitanti, determinandone la riconoscibilità ed il successo su scala mondiale.
Il progetto targato Artisti Uniti per Taranto, ma che in realtà è il progetto di Taranto per Taranto nasce, quindi, come azione immediata e concreta sul territorio e siamo convinti che rappresenti una opportunità straordinaria per Taranto e la sua provincia, considerandone la portata su scala mondiale, che potrà innescarsi solo se largamente condivisa da tutte le forze sociali della città.
Per l’occasione, considerandone la portata, sono state convocate le associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Casa Artigiani, Confartigianato, Confcoperative) gli ordini professionali ( Architetti, Ingegneri, Medici, Avvocati, Giornalisti) gli enti locali (Comune di Taranto, Camera di commercio, Soprintendenza ai Beni architettonici e archeologici, Museo Nazionale Archeologico, Endas) e le forze sociali della città.