Critiche della consigliera Pagliara al sindaco Andrisano
I consiglieri comunali Loredana Pagliara e Giuseppe Todaro, eletti nella lista “Centro destra per Fragagnano – Andrisano sindaco”, si dissociano dalla maggioranza e, facendo propria la recente presa di posizione dei responsabili locali del PdL, Lorenzo De Carlo e Fernando Ponticelli, restano all’interno di questo partito, ma costituiscono un gruppo consiliare autonomo.
In una lettera indirizzata al sindaco Andrisano, Loredana Pagliara commenta la revoca della propria nomina assessorile.
«Parlare di gravi incompatibilità politiche è una generalizzazione che merita di essere riempita di contenuti» afferma la consigliera Pagliara, che poi lancia delle stoccate all’indirizzo dell’Amministrazione-Andrisano. «Per gravi incompatibilità politiche vanno intesi i contrasti attinenti gli indirizzi e le risposte da dare a un settore nevralgico quale quello del contenzioso: un settore nel quale, senza l’opera continua, diuturna e defaticante della sottoscritta, avremmo continuato con il malvezzo di costituzioni in ritardo, o peggio di mancate costituzioni in giudizio».
Loredana Pagliara pone anche l’accento sui contrasti insorti sulla convenzione con l’Aci, sulla nomina dell’OIV, sulla vicenda della Fragagnano Città Servita, sui problemi attinenti il bilancio comunale e sulla “assoluta incapacità di affrontare il nodo del deficit strutturale”, sul “rischio di veder revocato il finanziamento sulla seconda zona Pip”, sulla “possibile revoca del finanziamento relativo alla raccolta differenziata”.
«E’ certamente vero che la sottoscritta ha, fin da subito, evidenziato notevoli divergenze sul modo di concepire l’attività amministrativa e sugli indirizzi che il sindaco ha dato alla sua Amministrazione. Ciò è derivato da due fattori decisivi: il primo è che la sottoscritta, in virtù del risultato elettorale conseguito (la più suffragata tra tutti i candidati al Consiglio) e a prescindere dalla legittimazione unicamente legalistica che consente al sindaco di nominare e revocare gli assessori, è stata nominata assessore proprio per quel risultato conseguito. Il secondo è che tale risultato legittimava la sottoscritta a sollevare obiezioni e chiarimenti circa le iniziative amministrative e politiche che venivano assunte, atteso che il ruolo del sindaco non può che essere inteso di “ primus inter pares “ e non, come sembra che lo intenda qualche altro componente del Consiglio Comunale, di “datore di lavoro” a cui si deve assoluta obbedienza e fedeltà.
Alla base di questo contrasto politico vi è la mia convinzione che l’elezione diretta del sindaco non sia paragonabile alla nomina di un podestà, al quale si deve solo obbedienza, come sembra credere il sindaco che ama circondarsi solo di yes man, utili al limite solo come elementi di arredo».