La commissione di garanzia ha deciso di far votare per tre volte, con voto segreto, i 20 delegati (10 per Malagnino e 10 per D’Oria) all’assemblea cittadina. Se non si formerà una maggioranza, i tesserati dovranno votare nuovamente
Colpo di scena nel Partito Democratico: la commissione provinciale di garanzia non ha ratificato l’elezione a coordinatrice comunale di Katia Malagnino.
Pare che, durante la riunione di mercoledì sera, i componenti della commissione abbiano valutato il caso-Manduria, accertando una errata interpretazione del regolamento. In un primo momento era stata proclamata l’elezione di Katia Malagnino, che aveva ottenuto, nella serata del congresso, una manciata di voti in più rispetto all’altro candidato, Mario D’Oria.
Ma c’è stato chi ha fatto notare che non sono i tesserati ad eleggere, direttamente, il coordinatore cittadino, bensì, in seconda battuta, i delegati per il congresso provinciale. Delegati che sono stati divisi esattamente al 50%: 10 espressi dalla lista che candidava Katia Malagnino e gli altri 10 espressi dalla lista che sosteneva la candidatura di Mario D’Oria.
Situazione di completa parità che, quindi, non dovrebbe consentire l’elezione del coordinatore cittadino. Nonostante ciò, la commissione di garanzia ha disposto tre tentativi per cercare di trovare una maggioranza all’interno dei 20 delegati. Poiché, insomma, il voto è segreto, sarebbe sufficiente un solo “cambio di casacca” per determinare l’elezione di uno o dell’altro candidato.
Se in nessuno delle tre sedute dei delegati si riuscisse ad eleggere il nuovo coordinatore del Pd per la città di Manduria, rompendo l’equilibrio esistente, la commissione di garanzia nominerebbe un commissario, che dovrebbe guidare i circoli di Manduria e della frazione Uggiano Montefusco verso una nuova “conta” interna, alla quale saranno ammessi esclusivamente i tesserati alla data del 30 ottobre scorso. Congresso-bis che potrebbe aver luogo dopo l’elezione del segretario nazionale.
Pare che Katia Malagnino abbia però presentato una memoria scritta con la quale sostiene la validità della propria elezione a coordinatrice comunale del Pd.
Mario D’Oria, quindi, ritorna in corsa per la carica di segretario cittadino del Pd. Continua ad essere profondamente diviso in due tronconi, invece, l’intero partito. Così come è emerso anche l’altro ieri sera, nel corso di una conferenza alla quale ha partecipato il consigliere regionale Pino Romano.
Maria Grazia Cascarano, candidata a sindaco nell’ultima tornata elettorale, ha auspicato, pubblicamente, il superamento di questo stato conflittuale e quindi un dialogo fra le parti, per cercare, tutti insieme, di rilanciare il partito.