venerdì 22 novembre 2024
Il duro intervento di Enzo Andrisano, che ha parlato anche a nome di Marcello Venere
«Noi per primi, solo dopo quattro mesi di Amministrazione, abbiamo scoperto che le vecchie.jpg)
logiche, i vecchi metodi, dai quali pensavamo di aver preso definitivamente le distanze, permangono e sono utilizzati esattamente come prima, se non peggio. Anche oggi tutto viene deciso senza alcuna discussione interna alla lista o alla maggioranza, ma da una cabina di regia fatta di pochi uomini».
logiche, i vecchi metodi, dai quali pensavamo di aver preso definitivamente le distanze, permangono e sono utilizzati esattamente come prima, se non peggio. Anche oggi tutto viene deciso senza alcuna discussione interna alla lista o alla maggioranza, ma da una cabina di regia fatta di pochi uomini».Fuoco amico all’indirizzo dell’Amministrazione Comunale ieri mattina in apertura della seduta del consesso elettivo. A “ratificare” la fuoriuscita dal gruppo consiliare di “Proposta per Manduria” sono stati i consiglieri Enzo Andrisano e Marcello Venere, i quali, però, hanno garantito che continueranno a restare fra i banchi della maggioranza.
«Alle passate consultazioni amministrative abbiamo scelto di proporre agli elettori un raggruppamento di uomini e donne provenienti dalle più svariate esperienze politiche e professionali, puntando sulla promessa che le scelte per il governo di questa città sarebbero state operate in maniera diversa, più collegiale, raccogliendo le istanze dal basso, ovvero dai cittadini tutti, indipendentemente dal fatto che ci avessero votati o meno» ha affermato Enzo Andrisano. «Così invece non è stato. La distribuzione delle deleghe in giunta è stata fatta, ad esempio, maldestramente, senza tenere conto né della rappresentatività politica, né delle effettive capacità dei singoli chiamati a ruoli assessorili. Badate bene: questa nostra iniziativa non è e non sarà propedeutica ad un prematuro scioglimento del Consiglio Comunale. Al sindaco un consiglio: le esperienze passate dovrebbero portarla a guardarsi da altri più che da noi. Nasce quindi in Consiglio un gruppo di indipendenti aperto anche a quei consiglieri che, lo sappiamo bene, avvertono il nostro stesso malessere».
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