L’intervento del vice presidente del Don Bosco Manduria, Vito Maggiore
«Lo stile di una società sana e invidiata da tutti oggi e di questo parlano i fatti, la forza di un gruppo semplice e unito è un progetto sicuramente vincente. Un progetto nato come “un preliminare” nello scorso anno, come prova di conoscenza fra giocatori e dirigenti per far conoscere la nuova realtà di un calcio che deve esprimersi anche in questi ambienti, come l’Oratorio, un vivaio non solo di idee e cammino di fede, ma anche di nuovo talenti che potrebbero un giorno realizzarsi in categorie superiori.
L’orgoglio di una città come Manduria che può certamente sorridere ed essere fiera di una squadra come Asd Don Bosco, la prima squadra del paese sicuramente, un primato da vertice di classifica meritato e combattuto ogni domenica, grazie alla tenacia del suo mister, grazie alla passione di tutti i giocatori e alla grinta di una società dirigenziale che vuole vincere questo campionato di seconda categoria.
Un Oratorio quindi che può ritornare a sognare con questa realtà sportiva, perché lungo tutto il suo cammino di fede, ritrova anche queste soddisfazioni che certamente completano il quadro di una macchina operativa che sa gestire ogni attività, considerando anche gli innumerevoli sacrifici che quotidianamente si fanno, viste le difficoltà e le ristrettezze economiche, specie in questo momento storico.
Fino allo scorso anno tutto era nel vago, scetticismo generale, la squadretta del quartiere veniva considerata, oggi i fatti parlano chiaro e l’Asd Don Bosco Manduria è una società a tutti gli effetti sana e capace di portare avanti questo bel progetto, sapendo vincere e perdere sia dentro e fuori campo per un obiettivo comune: Il gruppo.
Il DNA è soprattutto questo, il gruppo, in termini calcistici lo spogliatoio e mantenere in piedi questa struttura non è facile perché ogni domenica purtroppo ci sono confronti e realtà ben diverse dalle nostre, ma l’Asd Don Bosco Manduria a prescindere mantiene sempre lo stesso stile, perché la società vuole soprattutto questo: rispetto e responsabilità reciproca.
Pur soffrendo l’assenza dello stadio comunale manduriano, motivo e scelte per cui ognuno si assumerà le proprie responsabilità, l’Asd Don Bosco Manduria di sicuro continuerà a fare calcio e società anche in paesi limitrofi perché non bisogna mai privare nessuno di investire in questi progetti vincenti e di unione fra ragazzi che vogliono “mettersi in gioco” e questo dovrebbe essere di sicuro un messaggio per coloro che non credono in una squadra di Oratorio, perché un campo comunale dovrebbe essere accessibile a tutti, nei limiti previsti di legge e non ai “singoli inventori ed ideatori del nuovo calcio”.
Asd Don Bosco Manduria pubblicamente esprime la propria volontà a giocare allo Stadio “Nino Dimitri” perché l’orgoglio di una Città passa anche attraverso le “squadrette di quartiere” che ad oggi dimostrano di esser l’unica squadra di Manduria e l’appello viene rivolto alle Istituzioni che sicuramente sapranno gestire anche questo desiderio di speranza per una società sana che vuole giocare nel proprio paese».
Vice presidente Vito Maggiore
Asd Don Bosco Manduria