La maggioranza: «Queste tasse si applicheranno per il 2013: non potevamo fare diversamente per evitare il dissesto»
«Siamo in una situazione di pre-dissesto: non abbiamo alternative. Dobbiamo aumentare le tasse per verificare la possibilità di evitare il dissesto. Non potevamo fare diversamente anche perché l’aumento delle aliquote Imu, dell’addizionale Irpef e della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani riguarda il 2013, un anno che è ormai terminato. Non c’è possibilità di attuare manovre differenti. Per il 2014 studieremo altre misure…».
Leo Girardi, di professione medico, ha tastato il polso alle casse del Comune. La sua diagnosi è stata impietosa.
«Anche se contro la nostra volontà, è l’unica alternativa che abbiamo per cercare di evitare il dissesto finanziario».
La manovra, approvata ieri dal Consiglio Comunale (con i voti contrari della minoranza), è stata illustrata dal vice sindaco, con delega alle Finanze, Nicola Muscogiuri.
«A partire dal 2012, abbiamo assistito ad una epocale trasformazione della finanza locale, caratterizzata dalla drastica riduzione dei trasferimenti statali e dall’introduzione dell’Imu sperimentale al posto dell’Imposta Comunale sugli Immobili» ha ricordato Muscogiuri. «Queste trasformazioni hanno già indebolito i bilanci dei Comuni, riducendo, di fatto, le entrate proprie, in considerazione del fatto che non solo i trasferimenti sono stati quasi azzerati, ma anche del fatto che una consistente quota di Imu è stata trattenuta dallo Stato».
Poi Muscogiuri ha messo il dito nella piaga, illustrando la situazione esistente.
«Il 30 ottobre, a poco più di un mese dalla chiusura dei bilanci di previsione (fissato al 30 novembre), è stato pubblicato il saldo del Fondo di Solidarietà: il Comune di Manduria deve lasciare nelle casse dello Stato 2 milioni e 588mila euro per ricevere in contropartita un trasferimento di appena un milione e 600mila euro. In questo contesto contorto e complesso, va inserita la specifica situazione del nostro Comune, che nel 2013 si è trovato a dover adempiere ad una serie di sentenze che hanno determinato il riconoscimento di debiti fuori bilancio per oltre un milione di euro; a dover garantire il pagamento delle varie ed onerose richieste di risarcimento danni per sinistri causati da buche stradali; a dover adeguare i corrispettivi di diversi contratti per effetto dell’aumento del costo dei servizi (pulizia, mensa scolastica, ecc.); a dover fronteggiare l’obbligo imposto con sentenza di pagare all’Igeco l’adeguamento contrattuale per il 2013, pari ad un aumento di 700mila euro, e di versare gli adeguamenti per gli anni pregressi per un importo complessivo di 2 milioni e 900mila euro, oltre interessi; a dovere, da ultimo, fronteggiare l’emergenza discarica, che in termini economici ha comportato un aumento notevole di costi a carico dei cittadini di Manduria».
Per l’Amministrazione, quindi, si sarebbe trattato di una scelta obbligata: si è portata quindi l’Imu per gli altri fabbricati al 10,6 per mille; l’addizionale Irpef allo 0,8 per cento su tutti gli scaglioni di reddito da 7.000 euro in su; di coprire al 100% con la Tarsu i costi per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti, che corrisponde ad un aumento del 20% rispetto al 2012.