venerdì 22 novembre 2024


04/12/2013 19:42:58 - Maruggio - Attualità

E’ intervenuto anche il vice ministro Filippo Bubbico

«Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed allora la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare».
Citando Giovanni Falcone, il presidente dell’associazione antiracket e antiusura “Lavoro e Legalità”, Erminio Marsella, ha invitato commercianti e professionisti a collaborare e a sostenere questo nuovo sodalizio. Nel corso della presentazione di “Lavoro e Legalità”, alla presenza del vice ministro all’Interno, Filippo Bubbico, Marsella ha invitato la comunità a rimboccarsi le maniche per cominciare a cambiare la realtà, anche a costo di pagare un prezzo. Ha ricordato che Maruggio ogni anno, da circa dieci anni, è stato teatro di almeno due attentati dinamitardi ed incendiari.
Rivolgendosi al vice ministro Bubbico, Marsella ha auspicato maggiore attenzione da parte dello Stato, attraverso azioni più concrete. A questo proposito, ha proposto una rivisitazione della normativa antiusura (talvolta rivelatasi inefficace) e un aiuto concreto da parte dello Stato alle imprese “strozzate”, per esempio facendosi garante, presso le banche, di prestiti da restituire in tempi ragionevoli, senza speculazione su interessi, su inflazione e su mora.
Un’altra testimonianza significativa è stata quella di Valerio Perrone, coordinatore regionale “Rete della Legalità”, già imprenditore edile quando negli anni ’90 subiva una serie di attentati per mano della Sacra Corona Unita: ha esortato i cittadini presenti ad alzare “il dito della legalità, un dito pesantissimo quando si è in tanti”.
E’ risultato molto efficace l’intervento del presidente del Tribunale di Taranto Morelli, il quale ha suggerito di non cadere nella retorica, nella banalità. Perché il miglior modo per vincere è quello di occupare gli spazi, fare rete.
Infatti, laddove c’è un vuoto più facilmente si insidia il germe criminale. La parola d’ordine è solidarietà, perché è più difficile colpire una persona quando “molti sono quella persona”.
Ha conclude la cerimonia il viceministro Bubbico. Nel suo discorso ha esaltato il fenomeno associativo, che, attraverso l’affermazione dei principi legati alla legalità, può offrire prospettive di lavoro e di crescita, soprattutto per i giovani che spesso sono costretti ad impiegare altrove il loro sconfinato potenziale. Ha sottolineato più volte l’importanza della scuola, che deve rappresentare il punto di partenza di un lungo percorso diretto alla promozione di una nuova cultura della legalità.











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