Il “paperone” è l’imprenditore di Martina Franca Gianfranco Chiarelli
Il «paperone» del parlamentino regionale è l’imprenditore di Martina Franca, Gianfranco Chiarelli. Ma - visto che la regola contiene l’inganno - la rilevazione annuale dei redditi dei consiglieri e degli assessori pugliesi rischia di essere fuorviante. La legge, infatti, non prevede alcuna sanzione per chi «dimentica» di consegnare agli uffici la dichiarazione dei redditi. E così, nell’ultimo elenco (dichiarazioni del 2008, quindi redditi del 2007) sono ben 16 i politici che scelgono di non far sapere quanto guadagnano: tra loro anche l’avvocato Arcangelo Sannicandro, vendoliano di ferro, che nell’elenco dell’anno scorso con 1,013 milioni di euro era di gran lunga il meglio pagato tra gli inquilini di via Capruzzi.
La trasparenza, si sa, è un concetto relativo. Eppure c’è da dire che la Puglia è una delle pochissime regioni ad aver applicato alla lettera tutte le disposizioni in materia, anche le ultimissime norme partorite dalla fantasia del ministro Brunetta: sul sito istituzionale sono state pubblicate anche le retribuzioni dei dirigenti (non lo ha ancora fatto quasi nessuno). Ma evidentemente molti consiglieri e alcuni assessori, obbligati dalla legge a depositare entro il 30 marzo la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, non muoiono dalla voglia di far sapere al mondo quanto guadagnano ogni mese: tra loro anche gli assessori Dario Stefano e Michele Pelillo, che da responsabile del Bilancio dovrebbe dare il buon esempio.
È così, visto che Sannicandro si è «sfilato», quest’anno il più «ricco» di via Capruzzi è un esponente del centrodestra (Chiarelli, della Ppdt): oltre a 284mila euro di reddito lordo, dichiara la proprietà di 3 appartamenti e di un deposito a Martina Franca, di una Bmw del 2005 e della quota di una società (la Titon srl). Al secondo posto un altro imprenditore, di centrosinistra, il barese Nicola Canonico: 227mila euro di reddito, due appartamenti, una moto del 1999 e un fuoribordo da 13 cavalli. Al terzo posto, anche lui del centrosinistra (sempre che si riesca a capire dove sta l’Udeur), c’è Giovanni De Leonardis con 214mila euro, quindi Massimo Cassano (Pdl) con 213. Tutti gli altri politici pugliesi sono sotto la soglia dei 200mila euro.
In buona posizione figura Nichi Vendola, con i suoi 172mila euro (a scanso di equivoci: tutte le cifre si riferiscono al reddito complessivo lordo). Il primo degli assessori è Elena Gentile, che ha dichiarato 161mila euro, seguita da Onofrio Introna con 145mila.
Qualche altra curiosità sparsa. Pietro Lospinuso, del Pdl, dichiara «solo» 127mila euro ma risulta proprietario di due terreni e 6 fabbricati a Ginosa, di una Audi del 2001 e della quota di una società. A proposito di automobili, l’assessore Minervini si dichiara proprietario di una Opel Kadett 1.6: forse è arrivata l’ora di rottamarla. Il più povero del consiglio regionale è Giuseppe Marinotti (che però è subentrato a 2008 inoltrato, e che comunque ha numerose proprietà immobiliari). Ultima annotazione: parecchi consiglieri hanno dichiarato che il coniuge e i figli non hanno acconsentito alla pubblicazione dei propri redditi. Il «paperone» del parlamentino regionale è l’imprenditore di Martina Franca, Gianfranco Chiarelli. Ma - visto che la regola contiene l’inganno - la rilevazione annuale dei redditi dei consiglieri e degli assessori pugliesi rischia di essere fuorviante. La legge, infatti, non prevede alcuna sanzione per chi «dimentica» di consegnare agli uffici la dichiarazione dei redditi. E così, nell’ultimo elenco (dichiarazioni del 2008, quindi redditi del 2007) sono ben 16 i politici che scelgono di non far sapere quanto guadagnano: tra loro anche l’avvocato Arcangelo Sannicandro, vendoliano di ferro, che nell’elenco dell’anno scorso con 1,013 milioni di euro era di gran lunga il meglio pagato tra gli inquilini di via Capruzzi.
La trasparenza, si sa, è un concetto relativo. Eppure c’è da dire che la Puglia è una delle pochissime regioni ad aver applicato alla lettera tutte le disposizioni in materia, anche le ultimissime norme partorite dalla fantasia del ministro Brunetta: sul sito istituzionale sono state pubblicate anche le retribuzioni dei dirigenti (non lo ha ancora fatto quasi nessuno). Ma evidentemente molti consiglieri e alcuni assessori, obbligati dalla legge a depositare entro il 30 marzo la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, non muoiono dalla voglia di far sapere al mondo quanto guadagnano ogni mese: tra loro anche gli assessori Dario Stefano e Michele Pelillo, che da responsabile del Bilancio dovrebbe dare il buon esempio.
È così, visto che Sannicandro si è «sfilato», quest’anno il più «ricco» di via Capruzzi è un esponente del centrodestra (Chiarelli, della Ppdt): oltre a 284mila euro di reddito lordo, dichiara la proprietà di 3 appartamenti e di un deposito a Martina Franca, di una Bmw del 2005 e della quota di una società (la Titon srl). Al secondo posto un altro imprenditore, di centrosinistra, il barese Nicola Canonico: 227mila euro di reddito, due appartamenti, una moto del 1999 e un fuoribordo da 13 cavalli. Al terzo posto, anche lui del centrosinistra (sempre che si riesca a capire dove sta l’Udeur), c’è Giovanni De Leonardis con 214mila euro, quindi Massimo Cassano (Pdl) con 213. Tutti gli altri politici pugliesi sono sotto la soglia dei 200mila euro.
In buona posizione figura Nichi Vendola, con i suoi 172mila euro (a scanso di equivoci: tutte le cifre si riferiscono al reddito complessivo lordo). Il primo degli assessori è Elena Gentile, che ha dichiarato 161mila euro, seguita da Onofrio Introna con 145mila.
Qualche altra curiosità sparsa. Pietro Lospinuso, del Pdl, dichiara «solo» 127mila euro ma risulta proprietario di due terreni e 6 fabbricati a Ginosa, di una Audi del 2001 e della quota di una società. A proposito di automobili, l’assessore Minervini si dichiara proprietario di una Opel Kadett 1.6: forse è arrivata l’ora di rottamarla. Il più povero del consiglio regionale è Giuseppe Marinotti (che però è subentrato a 2008 inoltrato, e che comunque ha numerose proprietà immobiliari). Ultima annotazione: parecchi consiglieri hanno dichiarato che il coniuge e i figli non hanno acconsentito alla pubblicazione dei propri redditi. Il «paperone» del parlamentino regionale è l’imprenditore di Martina Franca, Gianfranco Chiarelli. Ma - visto che la regola contiene l’inganno - la rilevazione annuale dei redditi dei consiglieri e degli assessori pugliesi rischia di essere fuorviante. La legge, infatti, non prevede alcuna sanzione per chi «dimentica» di consegnare agli uffici la dichiarazione dei redditi. E così, nell’ultimo elenco (dichiarazioni del 2008, quindi redditi del 2007) sono ben 16 i politici che scelgono di non far sapere quanto guadagnano: tra loro anche l’avvocato Arcangelo Sannicandro, vendoliano di ferro, che nell’elenco dell’anno scorso con 1,013 milioni di euro era di gran lunga il meglio pagato tra gli inquilini di via Capruzzi.
La trasparenza, si sa, è un concetto relativo. Eppure c’è da dire che la Puglia è una delle pochissime regioni ad aver applicato alla lettera tutte le disposizioni in materia, anche le ultimissime norme partorite dalla fantasia del ministro Brunetta: sul sito istituzionale sono state pubblicate anche le retribuzioni dei dirigenti (non lo ha ancora fatto quasi nessuno). Ma evidentemente molti consiglieri e alcuni assessori, obbligati dalla legge a depositare entro il 30 marzo la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, non muoiono dalla voglia di far sapere al mondo quanto guadagnano ogni mese: tra loro anche gli assessori Dario Stefano e Michele Pelillo, che da responsabile del Bilancio dovrebbe dare il buon esempio.
È così, visto che Sannicandro si è «sfilato», quest’anno il più «ricco» di via Capruzzi è un esponente del centrodestra (Chiarelli, della Ppdt): oltre a 284mila euro di reddito lordo, dichiara la proprietà di 3 appartamenti e di un deposito a Martina Franca, di una Bmw del 2005 e della quota di una società (la Titon srl). Al secondo posto un altro imprenditore, di centrosinistra, il barese Nicola Canonico: 227mila euro di reddito, due appartamenti, una moto del 1999 e un fuoribordo da 13 cavalli. Al terzo posto, anche lui del centrosinistra (sempre che si riesca a capire dove sta l’Udeur), c’è Giovanni De Leonardis con 214mila euro, quindi Massimo Cassano (Pdl) con 213. Tutti gli altri politici pugliesi sono sotto la soglia dei 200mila euro.
In buona posizione figura Nichi Vendola, con i suoi 172mila euro (a scanso di equivoci: tutte le cifre si riferiscono al reddito complessivo lordo). Il primo degli assessori è Elena Gentile, che ha dichiarato 161mila euro, seguita da Onofrio Introna con 145mila.
Qualche altra curiosità sparsa. Pietro Lospinuso, del Pdl, dichiara «solo» 127mila euro ma risulta proprietario di due terreni e 6 fabbricati a Ginosa, di una Audi del 2001 e della quota di una società. A proposito di automobili, l’assessore Minervini si dichiara proprietario di una Opel Kadett 1.6: forse è arrivata l’ora di rottamarla. Il più povero del consiglio regionale è Giuseppe Marinotti (che però è subentrato a 2008 inoltrato, e che comunque ha numerose proprietà immobiliari). Ultima annotazione: parecchi consiglieri hanno dichiarato che il coniuge e i figli non hanno acconsentito alla pubblicazione dei propri redditi.