mercoledì 27 novembre 2024


20/12/2013 17:51:36 - Provincia di Taranto - Politica

L’intervento dell’ex sindaco Carlo Aprile

«L’Amministrazione Comunale di Fragagnano ha approvato un Bilancio di Previsione 2013 falso, con la complicità del responsabile del Servizio Finanziario e del Revisore dei conti».
A sostenere questa tesi, molto grave, è l’ex sindaco di Fragagnano, Carlo Aprile.
«Il 20 novembre scorso avevo invitato il Revisore a verificare con attenzione la particolare situazione finanziaria del Comune» ricorda Aprile. «E’ sacrosanto diritto dei
consiglieri e dei cittadini conoscere l’effettiva situazione finanziaria del Comune e non quella che viene raccontata dagli amministratori o dai funzionari.
E’ stato ricordato al Revisore che, dai dati ufficiosi, il contenzioso ha raggiunto situazioni insostenibili con il rischio concreto di pre-dissesto finanziario che neanche la più ardita manovra tributaria riuscirebbe a fronteggiare. Per esempio, ci risulta l’esistenza di un pignoramento di circa 130.000 euro degli eredi Antonucci, di una sentenza passata in giudicato a favore della ditta Nicolì di circa 120.000 euro e di una serie infinita di pignoramenti presso il Tesoriere, di cui non vi è traccia nella contabilità del Comune di Fragagnano.
E’ stato ricordato al Revisore che sono in corso cause legali con la quasi certezza di soccombenza da parte dell’Ente per un importo presunto di svariate centinaia di migliaia di euro. Per citarne solo alcune, la causa con il Consorzio Emiliano Romagnolo (lavori zona PIP), per la quale, come si evince dalla nota dell’avv. Quinto indirizzata al sindaco, il Comune di Fragagnano sarà certamente condannato per “evidenti profili di irregolarità che hanno contraddistinto l’operato della pubblica Amministrazione nella complessa vicenda per cui è causa”; la causa con H3G; la causa con la società Manduriambiente e così via.
Inoltre, è stato evidenziato che, per gli equilibri di bilancio, le entrate correnti devono risultare sufficienti a coprire le spese correnti. E’ stato chiesto al Revisore di verificare se l’Amministrazione abbia utilizzato o intenda utilizzare somme a destinazione specifica (contributo Vergine) per spese correnti, determinando di fatto una chiara ed inequivocabile “distrazione di fondi”. Tale utilizzo, tra l’altro, potrebbe risultare utile per il rispetto del patto di stabilità e per eludere le conseguenze derivanti dal mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal patto.
Purtroppo, dall’esame del Bilancio di previsione 2013 e dalla lettura della Relazione del Revisore si evince che, pur di nascondere un evidente disavanzo di parte corrente ed il mancato rispetto del patto di stabilità, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero, sono stati volutamente omessi i debiti certi, liquidi ed esigibili riguardanti sentenze esecutive e ancor peggio atti di precetto con assegnazione di somme ai creditori del Comune di gran lunga superiori agli importi delle sentenze. Tutto ciò in assenza del riconoscimento del debito da parte del Consiglio Comunale e l’avvio dell’azione di responsabilità per la rivalsa nei confronti dei funzionari e degli Amministratori che hanno causato danno patrimoniale all’Ente in relazione ai maggiori oneri rispetto alla
sorte capitale. Se ci fosse stato un intervento del Revisore a difesa degli interessi dell’Ente, tutto ciò non si sarebbe verificato.
Tutto quanto su esposto sarà oggetto di denuncia alla Procura della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica, affinchè si accertino eventuali responsabilità».










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