venerdì 22 novembre 2024


24/12/2013 08:12:40 - Manduria - Politica

«A Manduria, le liste civiche, che nella recente competizione elettorale si proponevano come alternative ai partiti (spesso gli stessi nei quali sino a ieri i loro componenti militavano), descritti come il male assoluto, dai quali prendevano risolutamente le distanze, si affrettano ad accasarsi, confluendo nei partiti che erano stati tanto disprezzati»

«La politica manduriana? E’ una babele. Forse ai manduriani piace così?».
A fine anno è tempo di consuntivi. Gregorio Mariggiò, manduriano, segretario provinciale dei Verdi, si sofferma, non senza un pizzico di ironia, su alcuni episodi che hanno caratterizzato nelle ultime settimane la vita politica della città messapica.
La prima riflessione è relativa ad alcuni movimenti (adesioni da una lista all’altra) che si sono registrati all’interno della maggioranza che governa palazzo di Città.
«A Manduria, le liste civiche, che nella recente competizione elettorale si proponevano come alternative ai partiti (spesso gli stessi nei quali sino a ieri i loro componenti militavano), descritti come il male assoluto, dai quali prendevano risolutamente le distanze, proclamandosi espressione del nuovo che più nuovo non si può, a pochi mesi da quella consultazione, si affrettano ad accasarsi, confluendo nei partiti che erano stati tanto disprezzati» fa notare Gregorio Mariggiò. «E’ il caso di quasi tutti gli eletti nelle fila della pseudo-lista civica “Proposta per Manduria”, confluiti nel movimento “Noi centro per Ferrarese”. Quest’ultimo è poi confluito nel “Nuovo Centro Destra” di Alfano…».
Il secondo commento si riferisce invece alle preoccupazioni degli ultimi giorni sul rischio di chiusura dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” e sulle iniziative intraprese da alcuni partiti. Nel particolare, Gregorio Mariggiò si sofferma sulla posizione del circolo manduriano di Sel.
«Partiti che governano la Regione rivolgono “petizioni” a mezzo stampa ad un organo periferico della Regione stessa, quale potrebbe definirsi la ASL (i direttori generali-manager vengono nominati dal presidente della Regione) affinché prenda iniziative a favore dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria e ponga in essere delle linee programmatiche che per ora sono solo sulla carta» ricorda il segretario provinciale dei Verdi. «E’ un assurdo: se queste rappresentano la volontà del governo regionale, il partito che governa dovrebbe saperlo e quindi la “petizione” (a mezzo stampa) è inutile; se quelle linee programmatiche sono in contrasto con la volontà regionale, risulta per lo meno contraddittorio farne richiesta e quindi la “petizione” (a mezzo stampa) è ancora più inutile. Lodevole la preoccupazione del circolo manduriano di SEL: ma non si è ancora accorto di governare la regione?».
Infine il rappresentante dei Verdi analizza il voto contrario al Bilancio di previsione di un consigliere di maggioranza.
«Il consigliere comunale Durante, eletto nella “lista civica denominata “Manduria Futura”, è al governo della città, ma vota contro l’atto fondamentale di una Amministrazione che è il Bilancio di previsione. Non ritiene che un passo così grave debba essere seguito da doverose dimissioni, visto che la ragione di contrasto, il canile comunale, ha per lui un peso tanto rilevante. Anche lui governa ma si oppone, si oppone ma governa. Fatti, insomma, da mandare i cittadini al … manicomio! Ecco perché ho definito una babele la politica manduriana…».










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