La storia vera e battagliera della giovane avvocatessa Alessia Di Girolamo, ragazza di origine pugliese affetta da una malattia genetica, la acondroplasia comunemente denominata in gergo nanismo e trasferitasi nelle Marche per motivi di studio e lavoro
Domenica 29 dicembre, alle 18, presso il Castello Episcopio di Grottaglie, l'associazione di Promozione Sociale Macchià presenta il film/documentario “Il mio canto libero” di Alessia Di Girolamo, ragazza di origine pugliese affetta da una malattia genetica, la acondroplasia, comunemente denominata in gergo nanismo e trasferitasi nelle Marche per motivi di studio e lavoro.
Alessia ha da rivelare una storia rara come la sua forza, una storia di disuguaglianze, gioie, pregiudizi, soddisfazioni, soprusi, amicizie, ingiustizie e amore, una storia dura vissuta in compagnia di una malattia genetica la acondroplasia comunemente denominata in gergo nanismo. La sua intelligenza è vivissima ma le sue capacità motorie, assolutamente favorevoli ad ogni tipo di esigenza, sono purtroppo spesso mortificate dall’ignoranza e svantaggiate da una legislazione a tratti così incredibilmente sprovveduta nei confronti di simili disabilità da rendere necessaria questa sorta di confessione che è una denuncia ma anche e soprattutto un grido di speranza per chi non ha ancora il coraggio e la grinta di giocare e vivere pienamente i propri spazi e il proprio tempo. Ora lei è una giovane e brillante avvocatessa e pittrice e viaggiatrice per diletto.
Prosegue con successo il mini tour del film documentario Il mio canto libero che racconta di una “normale disabilità e, dopo averlo proposto con un evento di sensibilizzazione dedicato agli studenti degli istituti grottagliesi Liceo artistico Vincenzo Calò e l'ITS Don Milani - Pertini di Grottaglie, Macchià ora lo proietta al Castello Episcopio.
“Quando abbiamo visto il film siamo stati da subito affascinati dalla storia di Alessia - dice Annamaria Quaranta presidente dell'associazione Macchià - ma la gioia più forte è stata quell'onda di vitalità che ci ha travolti dopo averla conosciuta personalmente. In perfetta sintonia con la sua sensibilità e disponibilità abbiamo sentito l'esigenza di far conoscere al maggior numero di persone una delle tante realtà della disabilità raccontata in maniera serena e razionale”.
Altrettanto importante sarà la testimonianza di Massimo Quaranta che ci racconterà la storia di sua figlia Serena una bambina “speciale”.
Coerentemente a quello che è uno degli spunti di riflessione che il documentario offre come il rispetto della disabilità all’evento sarà garantito il servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) che, insieme ai sottotitoli, rendono la proiezione accessibile a tutti,
Macchià è lieta di invitare chiunque abbia voglia di conoscere una bellissima storia che, grazie alla consapevolezza che questa sia reale, possa farci rispettare di più la vita degli altri che, solo degli altri non è.