Le sensazioni dell’artista maruggese
Alcune opere dell’artista maruggese Pietro Palummieri sono state esposte, nel periodo natalizio, all’interno dell’area in cui è stato ambientato il presepe vivente di Faggiano.
«E’ stato un onore, per me, esporre alcune mie opere in questo incantevole spazio, dove l’arte è vita e la vita è la più bella opera d’arte del creato» afferma Pietro Palummieri, ormai conosciuto con lo pseudonimo di Palù. «Ho aderito all’invito rivoltomi dal presidente dell’associazione per le tradizioni popolari di Faggiano, Angelo Zanzanella,
a mettere a disposizione le mie opere e, successivamente, anche a visitare il presepe».
Anche quest’anno, sono stati tantissimi i visitatori di uno dei presepi viventi più suggestivo e completo dell’intera Puglia.
«Il primo impatto dell’uomo è stato particolarmente emozionante» sono le sensazioni di Palù. «La mano dell’uomo, in questo luogo, ha perfettamente interagito con la natura, nella realizzazione dello splendido quadro che compone il villaggio-presepe. Gli anfratti formati da grossi massi monolitici, incastonatisi tra loro nei millenni, costituiscono i punti nevralgici dello scenario paesaggistico, nei quali si sviluppa lo spirito creativo d’insieme del presepe.
L’idea di realizzate tale magnificenza penso si sia sviluppata proprio dalla particolarità del territorio, che sembra ricreare il vero luogo della Natività di Gesù, il più consono al racconto del Natale. E come uno scultore, modellando e sovrapponendo pezzi di argilla informe, crea la sua opera, così, con ampliamenti ed arricchimenti successivi, è stato realizzato questo straordinario scenario, che può essere considerato un’opera d’arte collettiva, per i numerosi volontari che si sono prodigati con passione ed amore. Ed i premi ricevuti in questi 21 anni di impegno hanno gratificato tanto intelligente lavoro.
Si scorge, in questo allestimento, operosità e religiosità, accomunate ad una fede sentita e consapevole. Un’atmosfera di pace avvolge i visitatori, con un inebriante profumo di naturale e primordiale semplicità».