mercoledì 27 novembre 2024


15/01/2014 10:55:54 - Provincia di Taranto - Politica

Confcommercio: «Stefàno paga la colpa di non aver osato»

«La caduta del sindaco Ippazio Stefano nel fondo della governace poll stilata dal Sole 24 Ore, fa male all’uomo e fa male alla città, ma è il segnale inequivocabile di un malessere sul quale non possiamo non riflettere.
Un risultato che esprime un giudizio nei confronti dell’amministratore pubblico, e non ovviamente dell’ uomo e del medico del quale è nota l’onestà morale. Un esito probabilmente generato anche dalla rabbia e dalla impotenza degli abitanti di una città martoriata che vive sulla sua pelle: il disastro ambientale, il dramma dell’esercito dei 115 mila senza lavoro, delle imprese che chiudono, dei cittadini che affollano le mense pubbliche. Va anche detto, però, che Stefano è il capro espiatorio dei mali di una città che onestamente andrebbero condivisi da altri che, come lui, hanno avuto in questi anni responsabilità istituzionali ad un certo livello, ma fermiamoci ai fatti.
Oggi i cittadini bocciano l’operato del loro sindaco, di quello stesso sindaco che in altri tempi era in cima al gradimento della gente. Le analisi politiche in questo caso contano poco: le alleanze, le correnti, Vendola, Pellilo …
Contano invece i fatti incontrovertibili, e sotto gli occhi di tutti; lo sappiamo noi di Confcommercio che possiamo dire di un sindaco che promette cose ed impegni, dopo estenuanti e reiterate richieste di incontri, su problematiche di primaria importanza (tassazione locale, servizi pubblici, parcheggi, riqualificazione urbana, aree demaniali, mitilicoltori etc.) e che non mantiene gli impegni, non   delega veri poteri ai suoi assessori, e non riesce ad andare oltre la soluzione del fatto contingente. Valga per tutti la questione parcheggi, sulla quale abbiamo speso fiumi di inchiostro senza riuscire a portare a casa nulla di concreto, o la dolorosa vicenda dei mitilicoltori.
E anche ora che la crisi dell’ Ilva aveva aperto un fronte di interlocuzione importante con il Governo, i risultati riportati ad oggi restano modesti, perché modeste – e non supportate da una vera progettualità- sono state le richieste del territorio. Così sul piano dell’immagine, soprattutto negli ultimi tempi, resta in mente quella di un sindaco chiuso in una assurda posizione di difesa; di un primo cittadino che, invitato a destra e manca, diserta gli appuntamenti; che interpellato dalla stampa e dall’opinione pubblica non risponde. 
Una città come Taranto, disastrata, impoverita, offesa, poteva essere una gran sfida da cogliere per chiamare le rappresentanze delle categorie, gli ordini professionali, l’intellighenzia a sentirsi parte attiva di un progetto di rinascita del territorio, per andare oltre la soluzione dell’immediato e dell’oggi, e per traguardare orizzonti di speranza, per poter dire ai nostri figli di restare.
Non aver ‘osato’ ! Ecco questo è la grande colpa di Stefano: non aver osato prendere – quando serviva- posizioni nette e chiare con l’Ilva, con i partner politici, con il Governo».
 
Confcommercio Taranto










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