La Lista Girardi auspica che si “squarci il velo delle ipocrisie”
«Non sappiamo più se gli accordi politici che hanno dato vita all’Amministrazione Massafra sono ancora validi o meno. Non sappiamo più identificarci in quelli che hanno raggiunto una splendida vittoria elettorale, di sicuro irripetibile».
La Lista Girardi auspica che si “squarci il velo delle ipocrisie” che regna da qualche mese all’interno della coalizione di maggioranza. Lo ha fatto attraverso un documento (firmato da assessori, consiglieri e dirigenti), presentato al sindaco Massafra la settimana scorsa.
«Le “ipocrisie” si stanno sviluppando secondo i riti della “vecchia politica”, che proprio il sindaco ha più volte dichiarato di voler definitivamente superare, ma che nei fatti stenta a voler spazzare via, concedendo proroghe per noi inammissibili» è riportato nel documento. «Continuando così, verrà pregiudicata anche l’azione amministrativa, che invece necessita di coraggiose prese di posizione, per evitare il baratro del dissesto».
La Lista Girardi sollecita un chiarimento.
«Deve avvenire attraverso un dibattito serrato e non nel Consiglio Comunale, dove nelle ultime sedute abbiamo dato uno spettacolo a dir poco sconcertante».
Il movimento politico manduriano pone quindi una serie di domande.
«Cosa è cambiato dall’insediamento dell’Amministrazione ad oggi? A cosa tende la “migrazione” di alcuni consiglieri in altre formazioni politiche? Gli accorsi presi in sede di formazione dell’esecutivo sono ancora validi? Ed in ultimo, siamo sempre consapevoli della severa situazione finanziaria dell’ente, che necessita di un continuo e perseverante lavoro di squadra?».
Quindi una serie di impegni che si richiedono a tutta la coalizione.
«Il nostro documento vuol essere, insieme, critica e sprone, ma anche soprattutto la verifica della volontà da parte di tutti di volersi impegnare con uno spirito di gruppo, a prescindere dalle idee o dalle aspettative personali. Entro 15 giorni tutti gli assessori devono presentare un programma d’interventi, riguardanti il proprio settore per l’anno 2014, tenendo conto che devono essere sviluppati prima quelli già esistenti e che hanno finanziamenti, progettazione o addirittura già cantierizzazione. Programmare in breve tempo (massimo fine marzo), il Bilancio di previsione, onde trovare misure adeguate e strategiche per non rischiare il dissesto finanziario dell’ente (tagli delle spese inutili, aumento degli introiti anche attraverso la vendita di proprietà dell’ente), attraverso una attenta razionalizzazione della spesa, sapendo sin da ora che le uniche risorse per investimenti possono scaturire solo e soltanto da progetti di finanza e finanziamenti comunitari».