Se il buongiorno si vede dal mattino, il futuro nel campo letterario di Maria Elena Tripaldi, studentessa del liceo classico e scientifico “De Sanctis” di Manduria (quest’anno sarà impegnata negli esami di maturità), sarà radioso
L’esordio con il romanzo “Tu lo chiamavi vizio, io necessità” ha stupito anche gli addetti ai lavori per l’abilità dimostrata da Maria Elena Tripaldi nel tratteggiare con maestria e con grande proprietà di linguaggio le inquietudini di una donna immaginaria nei suoi rapporti che la vita le propone tutti i giorni: con gli uomini che ama o ha amato (Adrien, Chris e soprattutto Diego), con la religione o con la famiglia. L’autrice scava nell’anima della protagonista e, soprattutto quando propone al lettore le pagine del diario di Eva (questo il suo nome), induce inevitabilmente a riflessioni e a meditazioni. Sono, insomma, spunti di discussione che non t’aspetti possano provenire che da una ragazza di 18 anni.
«Spero che “Tu lo chiamavi vizio, io necessità” sia l’inizio di un percorso» ha confessato Maria Elena Tripaldi nel corso della cerimonia di presentazione del suo romanzo. «Ho un sogno nella mia vita, che vorrei tanto realizzare: quello di affermarmi come scrittrice».
Il talento c’è. Lo ha dimostrato. Ora però va coltivato.