Gregorio Mariggiò: «Le rinnovabili, in Puglia, non vanno stoppate ma se mai vanno riviste le procedure e le regole del rilascio delle autorizzazioni»
«Nel ribadire quanto ha dichiarato il nostro portavoce nazionale, Angelo Bonelli, e cioè che le rinnovabili, in Puglia, non vanno stoppate ma se mai vanno riviste le procedure e le regole del rilascio delle autorizzazioni, dopo aver letto le opinioni espresse sulla Gazzetta del Mezzogiorno dal Presidente del Consiglio regionale della regione Puglia, Introna (già Assessore nella prima giunta “Vendola”) e dall’ attuale Assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Nicastro, noi Verdi della Provincia di Taranto desideriamo puntualizzare alcune cose.
Lo facciamo muovendo da un avvenimento dell’ottobre 2009, quando noi ecologisti prendemmo la decisione di rimanere nel Partito dei Verdi, appoggiando la mozione di Angelo Bonelli, in opposizione proprio a Vendola che, con la complicità di alcuni esponenti del nostro stesso partito, come Francescato e Cento (poi fuoriusciti) nonché dell’attuale candidato della Lista Tsipras, Di Palma, tentava di “sub-appaltare” i Verdi al completo.
Riflettendo su alcune scelte della giunta Vendola in Puglia, fu evidente per noi che Sel non poteva diventare la casa degli ecologisti.
Tante ulteriori scelte sbagliate sono state compiute da allora, tante che facciamo notevoli sforzi nel ricordare quando mai Vendola abbia sfidato l’Ilva, mentre ricordiamo perfettamente la sua firma sulla famigerata autorizzazione integrata ambientale del 2011, come le mancate risposte alle nostre richieste di avvio di indagini epidemiologiche su tutta la popolazione tarantina. Infine, ricordiamo la carente legge regionale denominata “antidiossina” che per i magistrati di Taranto ha, in alcuni casi, addirittura favorito l’industria inquinante.
E che dire, poi, delle tante dichiarazioni di Vendola? Ricordiamo tra tutte “l’Ilva è polmone produttivo della Puglia”. Potrebbe fare il paio, quanto ad ironia involontaria, con quella dell’Assessore regionale all’Ambiente, Nicastro che, in pubblico dibattito, definiva il proprio assessorato “lo zucchero a velo che guarnisce le torte”.
Nella nostra regione poche case hanno i pannelli fotovoltaici sui tetti, mentre ce ne sono distese infinite nei campi. La strada imboccata dalla Regione Puglia ha lasciato campo libero agli speculatori, il più delle volte difficilmente individuabili in quanto nascosti dietro assetti societari stile “matrioska”, che stanno trasformando le nostre campagne in vere e proprie aree industriali.
A questo punto ci domandiamo: esiste ed è disponibile un bilancio energetico della Regione Puglia, da cui si possa evincere se ad un KW/h in più, prodotto con le fonti rinnovabili, corrisponda un KW/h in meno, derivante dalle fossili?
Viviamo in una regione in cui la raccolta differenziata è, in punti percentuali, ai minimi storici, mentre i cementifici vengono autorizzati ad incenerire rifiuti.
Per non parlare poi della situazione degli impianti di depurazione in Puglia, quasi tutti sotto sequestro per irregolarità di gestione. Nonostante ciò, la Regione continua a commissionare, e l’Acquedotto Pugliese (ormai privatizzato nella gestione) a progettare ed appaltare, depuratori che scaricano in mare in tab 1, a meno di 100 metri da aree protette, come a Manduria e a Bisceglie.
Da anni, noi Verdi, accanto agli ambientalisti, ci battiamo contro questi progetti, meritandoci da parte del Presidente Vendola l’appellativo di “ambientalisti mafiosi”.
Chiudiamo dicendo che tra un anno si rinnoverà il consiglio regionale, Vendola, la sua giunta regionale e tutta la maggioranza che lo sostiente dovrebbero formulare un bilancio sull’operato e rendersi conto di quanto i loro atti siano lontani da un reale ecologismo».
Gregorio Mariggiò
Portavoce dei Verdi per la Provincia di Taranto