Gianluigi Perrone, giovane critico e produttore cinematografico, vive, da meno di due anni, a Pechino
Il cinema come ponte fra Cina e Italia. Gianluigi Perrone, giovane critico e produttore cinematografico, vive, da meno di due anni, a Pechino. In un momento di grande crisi per l’occidente, la Cina vive invece un periodo molto fiorente per il commercio e per l’industria.
«Nel mio campo, il mondo del cinema, questo è decisamente il posto dove il mercato è più florido» racconta Gianluigi Perrone. «In Cina, soprattutto a Pechino, sembra di vivere gli anni ‘60, poichè c’è un notevole fiorire di voglia di arte, di musica e soprattutto di cinema. Per via del regime, il cinema, in Cina, non ha sviluppato una propria tradizione autonoma e, di fatto, solo ora si sta formando. Chiaramente il limite è legato all’organo di censura e alle regole governativi».
Grazie alla sua professionalità, il giovane cinematografico manduriano ha avviato una serie di collaborazioni con il mondo del cinema cinese.
«Qui in Cina mostrano, in genere, prodotti americani, ma grazie a un’ottima iniziativa dell’Unione Europea in Cina, è stato istituito un festival, chiamato European Union Online Film Festival, che ha realizzato una piattaforma grazie alla quale è possibile vedere una serie di film da diverse nazioni europee. Tra questi, una delle mie ultime produzioni, insieme a Collective Pictures, “Oltre il Guado”, diretto dal regista Lorenzo Bianchini, che ci ha regalato molte soddisfazioni in giro per il Mondo. Oltre il Guado ha partecipato a più di 30 tra i più prestigiosi festival in giro per il mondo, vincendo ad oggi 9 premi internazionali» rimarca Perrone. «Il film infatti uscirà al cinema in Germania, in circa 40 sale, l’8 maggio, ed entro l’estate in Italia. Curiosamente l’8 di maggio esce al cinema un altro film di cui ho curato la produzione, “Ritual - Una Storia Psicomagica”, con il guru Alejandro Jodorowsky. Lo stesso mese uscirà al cinema in Italia anche “Song of Silence”, di Chen Zhuo, il primo film cinese in cui ho avuto la fortuna di lavorare: una storia poetica e struggente sull’incomunicabilità che ha vinto il premio come miglior sceneggiatura al recente Festival di San Marino. Credo sia l’unico film cinese distribuito in Italia nel 2014. Con lo stesso regista stiamo lavorando già a un nuovo progetto di cui non posso rivelare molto poichè è ancora in fase di script, anche se già finanziato completamente. Intanto sto sviluppando altri progetti sia in Europa che in Cina. Debutterà a Cannes un film girato a Milano, “Eva Braun”, di Simone Scafidi, che tratta in maniera goliardica il tema scottante del Bunga Bunga. Non è sicuramente facile gestire le cose tra Cina e Occidente, ma con esperienza, pazienza e lungimiranza è possibile».
(nella foto, Gianluigi Perrone, in basso, con il cast del film "Song of Silence")