«Nella coalizione che amministra Manduria c’è grande confusione. Le liste civiche, la cui presenza caratterizzava l’Amministrazione al momento dell’insediamento, si sono dissolte. Regnano l’individualismo e l’immobilismo. Il sindaco Massafra è stretto fra due morse: un gruppo che chiede l’azzeramento della giunta e il conseguente rimpasto; un altro che vorrebbe conservare il potere. In questa situazione, il programma elettorale è finora restato lettera morta…»
Il Partito Democratico di Manduria continua a mettere in risalto la situazione di difficoltà dell’attuale coalizione di maggioranza. In una conferenza stampa, alla quale ha partecipato quasi tutto il vertice politico del partito (era presente, per la prima volta nelle vesti di coordinatore del circolo di Manduria, anche Michele De Valerio), il Pd ha rimarcato le lacune sinora emerse.
«L’attuale Amministrazione non ha prodotto alcun atto rilevante» ha affermato Katia Malagnino, segretaria cittadina del Pd. «Ci sono tante emergenze (dall’appalto multiservizi alla zona industriale, dal piano delle coste al piano regolatore, per fare degli esempi), ma, sinora, hanno insistito sul project financing sulla pubblica illuminazione, senza spiegare quali vantaggi avrà la città da un contratto lungo 30 anni, e intendono proporci quello sul cimitero. C’è una netta contraddizione su quanto questa coalizione aveva sostenuto in campagna elettorale e quanto, invece, ha realizzato sinora nella città».
Gli intervenuti (Casto, De Valerio, Primicerj, Calò e Cascarano) hanno espresso le proprie considerazioni sul futuro.
«Siamo contrari ad un nuovo commissariamento» ha dichiarato la consigliera Maria Grazia Cascarano. «A pagarne le conseguenze sarebbero solo i nostri concittadini. Quale soluzione può prospettarsi all’orizzonte? Innanzitutto ci aspettiamo una maggiore modestia da parte di tutti i componenti della maggioranza. Ci sono ancora dei margini per correggere la rotta, ma siamo curiosi di vedere se il sindaco Massafra terrà fede agli impegni assunti in campagna elettorale o dovrà cedere ancora una volta una ricatti di alcune componenti della coalizione. Il Pd? Non sarà mai la stampella dell’attuale giunta. Un dialogo potrebbe aprirsi solo a condizioni che l’attuale Amministrazione accolga le richieste programmatiche che il nostro partito presenterebbe».