venerdì 22 novembre 2024


05/05/2014 12:19:23 - Manduria - Politica

«Non si può negare che la compagine di liste civiche, che ha dapprima vinto le elezioni e poi tentato di amministrare, sia stata un vero e proprio fallimento»

«La lettera da lei inviata a tutti i consiglieri è l’ennesima triste pagina di anti-politica manduriana».
La sezione di Manduria di “Giovani Forza Italia”, rappresentata da Piergiorgio Erario, critica il contenuto della lettera che il sindaco Roberto Massafra ha inviato nei giorni scorsi a tutti i componenti del Consiglio Comunale.
«Tenga presente, sindaco, che lei non ha più una maggioranza sufficiente in Consiglio Comunale già dalla seduta del 28 dicembre del 2013, ovvero da appena sei mesi dopo il suo insediamento» fanno notare i Giovani di Forza Italia, che chiedono le dimissioni del primo cittadino. «Questa richiesta di aiuto ai consiglieri di opposizione appare oggi non solo tardiva ma strumentale, disperata e finalizzata alla sola approvazione dell’imminente Bilancio Consuntivo».
Impietosa è poi l’analisi sul momento di fibrillazioni che sta vivendo l’Amministrazione Comunale di Manduria.
«Non si può negare che la compagine di liste civiche, che ha dapprima vinto le elezioni e poi tentato di amministrare, sia stata un vero e proprio fallimento» si legge ancora nella lettera aperta indirizza al sindaco Roberto Massafra. «Oggi si rivolge a coloro che in campagna elettorale tacciava di essere il male di Manduria (vedi Pd e PdL), chiedendo addirittura sostengo e appoggio a due ex assessori della giunta Tommasino che, a sentir parlare lei in campagna elettorale, tanto nefasta era stata per la città.
Chi ha scelto un anno fa di votare la vostra coalizione lo ha fatto perché credeva in quella proposta di rinnovamento, di idee, di programmi, di persone e di metodi. Ha scelto insomma la vostra “proposta per Manduria” piuttosto che altre.
Non sappiamo se nella minoranza troverà qualcuno disposto a prestare il fianco alla logica dei numeri, ma badi bene che tutto ciò non potrà essere accolto con favore dai suoi stessi elettori e rischierebbe così di perdere credibilità, al pari dei suoi predecessori tutti scomparsi dalla scena politica». 
Infine la conclusione, condita con un pizzico di ironia.
«Prenda atto che non ci sono le condizioni politiche, umane e morali per continuare e si dimetta subito, ammettendo un fallimento che non è personale ma dell’intera coalizione e si ripresenti agli elettori senza ripetere gli errori commessi un anno fa. Chissà che non riesca ad aumentare i consensi e governare finalmente cinque anni in barba alla “sindrome messapica” che ormai ha infettato anche questa Amministrazione».










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