venerdì 22 novembre 2024


15/05/2014 07:20:21 - Manduria - Politica

In realtà, dal quadro riassuntivo della gestione finanziaria emerge che l’avanzo di amministrazione è di ben 3 milioni e 660mila euro, una somma enorme, gran parte della quale è stata però immediatamente vincolata

Si chiude con un avanzo di amministrazione di oltre 422mila euro l’esercizio finanziario del 2013, approvato con 13 voti favorevoli (ciò che resta della maggioranza), due astenuti (Puglia e De Mauro, entrambi del Nuovo Centro Destra) e ben 9 voti contrari (il resto della minoranza, ad eccezione di Ferretti, che era assente, e i tre consiglieri indipendenti Durante, Trinchera e Venere).
Questi fondi sono immediatamente disponibili. In realtà, dal quadro riassuntivo della gestione finanziaria emerge che l’avanzo di amministrazione è di ben 3 milioni e 660mila euro, una somma enorme, gran parte della quale è stata però immediatamente vincolata. Dal Consuntivo, ovvero, emerge una consistente fetta di residui attivi nelle entrate, relativi ad annualità precedenti l’ultimo triennio, per un totale di 2 milioni e 242mila euro. Poiché permangono non pochi dubbi sulla reale esigibilità di questi residui attivi, l’Amministrazione ha prudenzialmente deciso di accantonare una somma equivalente, stralciata appunto dall’avanzo di amministrazione, ben più alta del vincolo previsto dal Fondo della Svalutazione dei Crediti (175mila e 709 euro). In altre parole, se quelle entrate non si dovessero concretizzare, qualora quei residui attivi non saranno più esigibili, l’Amministrazione provvederà a far quadrare i conti con il fondo vincolato.
Inoltre, la giunta ha deciso di vincolare un’altra somma importante (995mila 279 euro) da destinare come fondi per il finanziamento in conto capitale,. Pertanto, l’originario avanzo di amministrazione (3 milioni e 660mila euro), si restringe sino a 422mila euro.
Esaminando le varie voci, aumentano le entrate tributarie (dai 15 milioni e 639mila euro del 2011 ai 16 milioni e 713mila euro del 2013) e le entrate da contributi e trasferimenti correnti (da un milione e 428mila euro del 2012 a ben 4 milioni e 837mila euro del 2013). In netta flessione, chiaramente, le entrate da trasferimenti in conto capitale: dai 5 milioni e 50mila euro del 2011 ai 2 milioni e 266mila euro del 2013. Per quanto riguarda le spese, in crescita quelle correnti: da 18 milioni e 233mila euro del 2011 ai 20 milioni e 404mila euro del 2013. In flessione quelle in conto capitale: da 4 milioni e 629mila euro del 2011 a 2 milioni e 266mila euro del 2013.
La voce maggiore delle entrate dell’ente, che ha chiuso il 2013 nel rispetto del patto di stabilità, è quella dell’Imu: si passa dai 4 milioni e 843mila euro del 2011, ai 7 milioni e 41mila euro del 2012 sino ai 7 milioni e 419mila euro del rendiconto del 2013.

Cresce, anche la tassa sui rifiuti solidi urbani: dai 3 milioni e 400mila euro del 2011 ai 4 milioni e 604mila euro del 2013.











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