L’attuale presidente Spadavecchia intende proseguire l’esperienza con un programma che terrà conto delle risorse disponibili
Regna l’incertezza sul futuro del Manduria. Come ogni estate a questa parte, da almeno una decina di anni.
Dopo la retrocessione in Promozione e dopo aver comunque salvato il titolo sportivo, a Manduria le bocce sono ancora ferme.
«I campionati dilettantistici si apprestano a terminare, compresi i relativi play-off e play-out» si legge nel profilo face book dei supportes biancoverdi. «Molti club iniziano già a discutere della prossima stagione, com’è giusto che sia, ma a Manduria c’è silenzio totale. La priorità è lo stadio “Dimitri”, che necessita di un intervento da parte del Comune affinché sia agibile al 100%. Dopodiché si potrà parlare di calcio con questa fatidica cordata capitanata da Gigi Blasi. Ma intanto il tempo passa e di concreto non c’è nulla. I tifosi hanno paura di rivedere lo stesso film rivisto troppe volte, un film che questa gloriosa maglia non merita. Per questo chiediamo a chi di dovere, prima che sia troppo tardi, di mettersi una mano sul cuore e di agire per il bene dei colori biancoverdi, che sventolano fieri dal 1926!».
Le tre condizioni poste dal gruppo Blasi-Galigani-Locorotondo (come avevamo con molta facilità previsto già ad aprile) difficilmente potranno concretizzarsi nei tempi e nei modi indicati. Non si sa se e quando si effettueranno i lavori allo stadio. Il tessuto economico della città, in un momento di crisi stagnante, non potrà mai supportare le richieste della cordata. Il ripescaggio in Eccellenza non potrà mai arrivare se nessuno lo chiede.
Di positivo, sinora, c’è solo la volontà del presidente Giuseppe Spadavecchia di iscrivere la squadra alla Promozione e di gestire una rosa non promettendo mari e monti, ma con la garanzia che saranno rispettati i modesti impegni assunti.