venerdì 22 novembre 2024


20/06/2014 21:26:56 - Manduria - Politica

E’ scontro frontale, dunque, che non lascia intravedere nulla di buono all’orizzonte

E’ braccio di ferro nell’Amministrazione guidata da Roberto Massafra.
La Lista Girardi ha ritirato i due propri rappresentanti nell’esecutivo (Gregorio Curri e Angela Moccia), confermando il proprio fermo dissenso verso l’intesa raggiunta dal sindaco inerente il recupero in maggioranza dei tre consiglieri del gruppo misto (Arcangelo Durante, Silvano Trinchera e Marcello Venere).
E’ scontro frontale, dunque, che non lascia intravedere nulla di buono all’orizzonte. Da una parte c’è la Lista Girardi, che evidentemente ritiene politicamente inaffidabili i tre consiglieri del gruppo misto, che circa un mese fa non avevano votato a favore del Consuntivo del 2013, nonostante i vari ultimatum che erano stati posti nel corso del dibattito in aula, ponendosi di fatto al di fuori della maggioranza. Da quel che si sussurra (poiché, al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali), pare che questo gruppo sia più propenso a favorire l’ingresso in maggioranza del Pd, rappresentato in Consiglio da Maria Grazia Cascarano e Amleto Della Rocca.
Negli ultimi giorni, invece, i tre consiglieri del gruppo misto hanno raggiunto un’intesa con Noi Centro, avallata anche da Massimo Ferrarese. Poiché Noi Centro è una forza di maggioranza, Durante, Trinchera e Venere ritornerebbero, a tutti gli effetti, a far parte della coalizione. L’accordo prevede la sostituzione del vice sindaco Nicola Muscogiuri (ci sarebbe, un po’ a sorpresa, anche l’o.k. di Massimo Ferrarese, che pure in tempi recenti lo aveva nominato a commissario della sezione di Manduria e, poi, dell’intera provincia di Taranto), con il consigliere Paride Toma, espresso sempre da Noi Centro. In tal caso, Toma sarebbe surrogato in Consiglio Comunale da Enzo Pisconti.
Questo accordo avrebbe finito per risolvere tutti i problemi per Massafra, in quanto si ricostituirebbe l’originaria maggioranza e la coalizione di governo, che ha sbandierato per tutta la campagna elettorale del 2013 il vessillo del civismo, non sarebbe ora costretta a chiedere il sostegno ad un partito tradizionale (il Pd).
Difficile prevedere l’evoluzione della crisi. E’ molto probabile che il sindaco Massafra azzeri la giunta per riavviare il confronto interno.
Forse sarebbe da prendere in considerazione, a nostro avviso, anche l’ipotesi delle dimissioni del sindaco Massafra, per poter andare in Consiglio Comunale (il luogo deputato a risolvere i problemi della città nella massima trasparenza), a cariche azzerate, per verificare i margini esistenti per proseguire la legislatura.











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