venerdì 22 novembre 2024


22/06/2014 18:48:10 - Manduria - Politica

Roberto Massafra al bivio

Richiudere la porta ai tre consiglieri del gruppo misto? O rinunciare al sostegno dei quattro consiglieri della Lista Girardi? Consapevole, però, che, in un caso o nell’altro, dovrà ricorrere ad un appoggio da parte di uno o più gruppi della minoranza per poter disporre dei numeri sufficienti per approvare senza difficoltà i provvedimenti in sede di Consiglio Comunale.
Roberto Massafra è al bivio. Lo “strappo” operato dalla Lista Girardi, che ha scelto il “braccio di ferro” per ribadire il proprio dissenso nei confronti del percorso del recupero dei tre consiglieri del gruppo misto, scelto dal primo cittadino, non lascia presagire nulla di buono. I margini per far ritornare attorno ad un stesso tavolo i tre componenti del gruppo misto con i quattro della Lista Girardi sembrano ora davvero molto ristretti. Anche perché pare che i tre consiglieri del gruppo misto non abbiano ben digerito il bollino di politicamente “inaffidabili” che li è stato appiccato addosso dalla Lista Girardi. Alla base dell’accusa c’è il timore che il nuovo accordo raggiunto dal sindaco (sostituzione del vice sindaco Muscogiuri con Paride Toma, avallata anche dal gruppo misto), possa avere le gambe corte.
Crediamo che il sindaco sia ora “costretto” ad azzerare la giunta e riaprire le consultazioni per verificare quali siano i margini di manovra. Poiché il Consiglio deve riunirsi martedì prossimo per approvare la convenzione relativa al consorzio con Sava, Avetrana e Maruggio per salvare l’Ufficio del Giudice di Pace (ne riferiamo nell’articolo accanto), questa seduta potrebbe calzare a pennello per aprire il confronto nella sede deputata. Considerate le tante emergenze della città, la comunità ha il diritto di conoscere la situazione. In Consiglio, dunque, potrebbe nascere una nuova maggioranza, dando per scontata la conclamata incompatibilità fra il gruppo misto e la Lista Girardi.
A meno di un anno dall’insediamento (la presentazione della giunta ebbe luogo nei primi giorni di luglio), a Manduria siamo, dunque, alle solite. Ancora una volta emerge questo male endemico della politica manduriana: la litigiosità all’interno e fra i partiti. Senza voler prendere le parti di nessuno, ci auguriamo che tutti i movimenti politici presenti in città si rendano conto del momento particolare di Manduria. Oltre alla crisi economica generale, la città deve confrontarsi con le tante vertenze in atto: lo scarico a mare del depuratore (che comprometterebbe il turismo balneare, una delle risorse più importanti della zona), il rischio di chiusura dell’ospedale e l’emergenza-rifiuti, solo per citarne alcune.
Il ritiro dei assessori con deleghe così importanti (Lavori Pubblici e Turismo), in questo periodo in cui c’è tanto da fare per accogliere al meglio i turisti e i villeggianti rischia, inoltre, di bloccare l’attività amministrativa in un momento particolarmente delicato.
Ci sia, dunque, un’assunzione di responsabilità generale. Si lascino cadere, una volta tanto, i veti incrociati e si pensi al bene della città. Fine ultimo per i quali sono stati chiesti i voti agli elettori…










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