«L’unica preoccupazione attuale del sindaco è quella di reperire consensi fra i banchi della minoranza pur di preservarsi la propria poltrona sino alla fine della legislatura. Anche se, rispetto ad alcuni di questi consiglieri, Massafra e la sua originaria maggioranza, appena un anno fa, si erano definiti alternativi…»
Tullio Mancino affonda i colpi all’indirizzo di una coalizione sempre più in difficoltà.
«La loro principale preoccupazione, in questo momento, non è quella legata alla risoluzione dei tantissimi problemi della città» rimarca Mancino, leader del movimento “Giovani per Manduria”. «Adesso c’è una lotta senza tregua finalizzata solo a difendere posizioni di potere e, se possibile, a incrementarlo. Altro che impegno comune in favore della città… Sino a questo momento, dall’azzeramento della giunta in poi, si è discusso solo di assessorati e deleghe, con il sindaco che sinora è stato disposto ad accettare qualunque richiesta, pur di restare in sella. Non è un caso se ha testualmente affermato che intende dar vita a una maggioranza ampia in Consiglio, tale da consentirgli di completare la legislatura senza ulteriori problemi di tenuta. E di programmi e di competenze quando si discuterà? E quando ci si renderà conto del degrado della città?».
Mancino si sofferma poi sulla situazione politica.
«Attualmente è in atto la stessa operazione varata prima della campagna elettorale: l’allestimento di una coalizione, senza alcuna omogeneità, finalizzata solo a vincere le elezioni. Coalizione che ha sbandierato il falso vessillo del civismo. Ora sta venendo fuori il vero volto di questa maggioranza, composta da gente che è sempre stata all’interno dei partiti e che in questi 12 mesi non ha esitato a spostarsi da un gruppo all’altro con un unico fine: cercare di essere determinanti per poter poi alzare il prezzo del proprio voto. Quel Consiglio Comunale che si era formato dopo le elezioni non esiste praticamente più.
Questo principio lo si sta mettendo in pratica anche in questi giorni. Allargano la maggioranza, anche con operazioni che non hanno alcun senso politico, pur di conservare il potere. In questa situazione di marasma generale, il sindaco viene tirato per la giacca (e forse anche per la canotta …) da una parte e dall’altra.
Ma non era stato il sindaco a promettere, al momento dell’insediamento, che non avrebbe mai accettato ricatti e che non si sarebbe mai esposto a figure meschine e degradanti, come accaduto in passato?».
All’indirizzo di Roberto Massafra partono altre critiche.
«Non rappresenta più la città. Non può andare sul palco e sostenere, da sindaco, che lui non è né contro, né a favore degli evasori fiscali o della Guardia di Finanza. Non può non rappresentare la comunità di Manduria nella protesta contro lo scarico in mare del depuratore: anche se in disaccordo rispetto all’altra rivendicazione degli avetranesi (l’individuazione di un altro sito): aveva il dovere di partecipare, pur con i necessari distinguo.
Cosa farei se io fossi al suo posto? Ho anche avuto modo di dirglielo: vada in Consiglio, faccia presente queste difficoltà e dia vita ad un esecutivo di tecnici a tempo e legato ai risultati. Altrimenti, meglio il commissario di un’Amministrazione che in 12 mesi non ha fatto nulla di veramente utile per la città».