lunedì 25 novembre 2024


12/07/2014 11:50:09 - Manduria - Politica

«Comunque vada a finire la crisi in atto, sono già incalcolabili i danni arrecati alla nostra comunità da questa “compagine amministrativa”, che, in realtà, tale non è stata mai»

Anche i Verdi commentano la crisi amministrativa in atto.
«Nata con l’ausilio di un pallottoliere, sommando alla rinfusa gruppi e singole individualità, lontanissimi gli uni dagli altri per convinzioni, storie politiche, modelli comportamentali e altro, la coalizione si è subito caratterizzata per un tasso di litigiosità forse mai raggiunto prima» sostengono i Verdi. «Litigiosità che era fin troppo facile prevedere proprio in considerazione della eterogeneità di obiettivi e metodi di cui erano portatori i suoi componenti. La paralisi, la contraddittorietà, il pressappochismo con cui questa Amministrazione si è mossa in tutti i settori della vita pubblica, l’indisponibilità all’ascolto e al confronto, la ripicca e la rivalsa verso gli avversari politici di ieri, gli scivoloni “istituzionali” e tutto quanto l’ha contraddistinta in negativo in questi mesi sono sotto gli occhi di tutti. Ma ciò che rende il tutto ancora più grave è che è stato intrapreso sotto la bandiera del civismo».
Segue l’analisi delle vicende degli ultimi giorni.
«L’epilogo e il consuntivo della vicenda lo vediamo in questi giorni e lo leggiamo nel documento politico che lo stesso sindaco sottopone alla sua ipotetica, futura, maggioranza. Un documento che in realtà di politico non ha nulla, ma è solo un piccolo trattato di logica spartitoria, in cui si fa coincidere il concetto di dignità di una forza politica con la sua visibilità,che a sua volta coincide con l’occupazione di un posto in giunta; un documento che è una summa di tutto il peggio della cattiva politica di ieri e di oggi, che queste finte liste civiche avevano evidentemente nel proprio DNA e che ha viziato sin dall’origine l’esperimento di Massafra; un documento dal quale apprendiamo, al punto primo, che un programma amministrativo è ancora tutto da definire. Dunque, prima si distribuiscono le poltrone e poi si decide il da farsi.
Ma che importa? La città può attendere. Per quale intervento miracoloso potranno recuperare coesione e unità d’intenti persone e forze politiche che sino a ieri si sono affrontate all’arma bianca non è dato sapere. Ma che importa? C’è tempo per un altro giro di giostra».










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