venerdì 22 novembre 2024


28/08/2014 21:48:22 - Maruggio - Attualità

 In località “Madonnina”, a poca distanza da Campomarino, c’è grande attesa fra i tanti volontari del WWF di Taranto e del WWF Oasi di Policoro

Conto alla rovescia per la schiusa delle 21 uova di tartaruga “Caretta Caretta”. In località “Madonnina”, a poca distanza da Campomarino, c’è grande attesa fra i tanti volontari del WWF di Taranto e del WWF Oasi di Policoro,  che da diverse settimane vanno monitorando e proteggendo il nido, ricostruito a pochi metri di distanza da quello realizzato dalla tartaruga, troppo vicino al bagnasciuga. In quel nido sono state delicatamente posizionate le uova (21 su una settantina), ancora ritenute integre.

Volontari che, dopo aver passato tanti giorni e tante notti all’aperto, sulla spiaggia, a poca distanza dal nido (per vigilare sia dai possibili attacchi dei predatori, sia dall’incauto passaggio dei bagnanti), hanno ora a disposizione un’accogliente tenda, messa loro gentilmente a disposizione dalla Misericordia di Maruggio.

Tutto è pronto, quindi, per il tanto atteso “miracolo”: si spera che 21 piccole tartarughine possano spuntare da un momento all’altro dalla sabbia, per poi, assistite dagli operatori volontari, essere scortare sino al mare. Per facilitare il loro percorso, i volontari hanno realizzato un corridoio di transito protetto, che dovrebbe consentire un cammino più semplice delle piccole neonate tartarughe verso il mare!

Tantissimi i curiosi che sono attratti da quest’evento, sempre più raro, l’unico in Puglia nel corso del 2014. L’altro ieri, al sito di contrada “Madonnina” è arrivata anche una delegazione dei Verdi della provincia di Taranto, composta dal consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli, dal coordinatore provinciale Gregorio Mariggiò e da altri attivisti. Delegazione che è stata accolta da Fabio Millarte e da altri attivisti del WWF ionico e che ha poi visitato il nido della tartaruga “Caretta Caretta”.

Nella stessa zona, tre anni fa, nacquero altre ventidue tartarughine della specie “Caretta Caretta”. Fu uno spettacolo emozionante, che richiamò tantissima gente. Nel 2011 la schiusa avvenne il 27 agosto. Anche per questo precedente, si stima che il “lieto evento” sia davvero imminente.

Una ragione in più per proteggere questo lembo di costa dai rischi dell’inquinamento, che può essere generato sia dai nuovi progetti industriali che interessano il capoluogo, sia dal recapito in mare dei reflui provenienti dal depuratore consortile di Manduria e Sava e per istituire, nel contempo, un’area marina protetta.












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