venerdì 22 novembre 2024


22/09/2014 19:04:42 - Manduria - Politica

Il sindaco Roberto Massafra replica a Luigi Morgante

«Al consigliere Morgante, che ci accusa di aver introdotto la TASI con un’aliquota del 2,2 per mille (mentre a suo dire sarebbe stata sufficiente un’imposizione dell’1 per mille), ci sarebbe da chiedergli come mai tutti i Comuni governati da Forza Italia, partito di cui questo consigliere è il massimo esponente cittadino, hanno applicato un’aliquota tra il 2 e il 2,5 per mille».
Il sindaco Roberto Massafra replica a Luigi Morgante.
«La risposta sta nella Legge di stabilità 2014 che, se da una parte ha abolito in via definitiva l’IMU sulla prima abitazione, al contempo, ha introdotto la TASI, la quale, questa sì, è applicabile anche all’abitazione principale» sostiene Massafra. «Con la TASI, di fatto, il governo Renzi ha finanziato, scaricando gli oneri della riscossione tributaria sui comuni, l’esenzione IMU per la “prima casa” che per l’anno 2013, e solo per quell’anno, era stata garantita da trasferimenti erariali aggiuntivi (circa un milione di euro per il Comune di Manduria) e quindi con onere finale a carico dello Stato. Come se non bastasse, il Governo ha ripartito il Fondo di Solidarietà Comunale (distribuito dallo Stato con meccanismi perequativi a favore dei Comuni, in realtà finanziato con le contribuzioni dei Comuni stessi), in misura pari a ben il 38,22% del proprio gettito IMU, con un saldo negativo per Manduria di 825.000 euro».
Dopo aver spiegato come, tecnicamente, il mancato introito dell’IMU sulla prima casa avrebbe generato minori entrate per un milione e 800mila euro in meno nelle casse del Comune rispetto al 2013, Massafra esprime una valutazione più politica.
«L’applicazione della TASI nella misura stabilita dall’Amministrazione in realtà ha costituito una scelta obbligata, voluta e calcolata dal Governo centrale. Capisco il gioco delle parti: chi governa si assume tutte le responsabilità e chi è all’opposizione si dissocia a prescindere, ma vorrei ricordare all’amico Morgante che Forza Italia non è un partitello qualsiasi e che lui non è il consigliere Durante. Per se stesso, già assessore alle Finanze, e per il partito che rappresenta, sarebbe forse il caso che smettesse di speculare sul disagio dei “poveri cittadini”, e si facesse un onesto esame di coscienza sulle ragioni che rendono non credibili le sue esternazioni populiste. A meno che non voglia “allargare” il suo sparuto gruppo consiliare al buon Durante, attualmente iscritto a “Io Contro” e in attesa di traghettarsi con altri noti “politici” attualmente fuori dal Consiglio Comunale nel più grande Partito Manduriano del Rancore».










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