venerdì 22 novembre 2024


22/09/2014 19:06:10 - Manduria - Politica

La contro risposta di Luigi Morgante non si è fatta attendere

«Vorrei rassicurare il sindaco Massafra: non ho alcuna intenzione di lasciare il partito di Forza Italia per transitare in quello del rancore, “Io Contro”, per il semplice fatto che è pieno di tanti cittadini manduriani delusi da un sindaco incapace di risolvere i problemi della città».
La contro risposta di Luigi Morgante non si è fatta attendere.
«In 15 mesi il sindaco Massafra si è contraddistinto, insieme alla sua Amministrazione, in tante scelte scellerate (quella sulla viabilità, quella scuola “Prudenzano”) o per l’inerzia rispetto al settore del commercio a San Pietro in Bevagna o per l’assenza di iniziative turistiche» afferma Morgante. «Sindaco che ha illuso tanti cittadini bisognosi con lavori affidati a cooperative sociale solo per qualche mese...
Sindaco è stato capace di alzare le tasse due volte: la prima a dicembre 2013 portando l’IMU dal 9,1 per mille al 10,60 per mille e poi aumentando la Tarsu del 21%. Infine ha nuovamente beffato i cittadini di Manduria con altre imposte per un milione e 800.000 euro in più rispetto all’anno scorso, in un momento storico ed economico particolare in cui la gente non riesce ad arrivare a fine mese. Come si può immaginare, allora, di aumentare le tasse?».
Morgante illustra nuovamente la sua proposta, che era finalizzata a tenere al minimo (1 per mille), l’aliquota Tasi.
«Il Bilancio ha maggiori entrate tributarie in quanto, attraverso la Censum, sono stati recuperati (secondo i dati diffusi da questa società), un milione e 500mila euro attraverso l’accertamento di evaso di Tarsu e Ici. Si sarebbe inoltre potuto utilizzare una parte dell’avanzo di amministrazione di 3 milioni e mezzo di euro non vincolato precedentemente. Infine, si sarebbe potuta introdurre la tassa sui pannelli solari. Cosi si poteva e si doveva fare per non vessare i nostri concittadini».
Infine una stoccata politica.
«Questa si chiama opposizione costruttiva: dai banchi dell’opposizione cerchiamo di collaborare per un bene comune. Ma il sindaco sta dimostrando di essere il vero fondatore del partito del rancore, con attacchi personali nei confronti di chi, come me, non ha ceduto alle sue offerte politiche.
Il progetto politico del sindaco è fallito e lui non ha esitato, pur di mantenere la propria amata poltrona, di aprire e dispensare deleghe, incarichi e assessorati persino all’opposizione.
Questo modo di operare, alquanto discutibile, diventa la ragione per cui tanti manduriani hanno il rimpianto di averla votata e rende credibili le mie convinzioni su quanto fosse improduttiva per la città l’elezione a sindaco di Massafra. Perché, quella si, è frutto di un rancore verso qualcuno o qualcosa del mondo ospedaliero e non nata per spirito costruttivo per la città».










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