La maggioranza abbandona l’aula per evitare di essere sconfitta sulla richiesta di modifiche al progetto finanziario. La seduta si è trasformata in bagarre: spettacolo da dimenticare
La maggioranza si spacca. Sul project financing sulla pubblica illuminazione, va due volte sotto: la prima volta quando il consigliere di minoranza Morgante (Forza Italia) ha chiesto l’inversione dei punti all’ordine del giorno, al fine di dare priorità alla discussione sul progetto finanziario e la seconda volta quando il consigliere di maggioranza Girardi ha chiesto al consesso di esprimersi sull’illegittimità dell’argomento richiesto dell’opposizione. In entrambi i casi, la maggioranza ha ottenuto 11 voti: Manduria Futura, Lista Girardi, Centro Democratico, Nuovo Centro Destra e l’indipendente Maggi. L’altro blocco, invece, ha espresso 12 voti: 7 consiglieri che fanno parte della maggioranza (Noi Centro, Proposta per Manduria e l’indipendente Barbieri) e 5 della minoranza (Lista Schittulli, Pd e Forza Italia). In entrambi i casi, il presidente del Consiglio Comunale, Nicola Dimonopoli, si è astenuto.
Al momento del voto sul provvedimento, per evitare di subire un terzo smacco, gli 11 consiglieri della minoranza (sindaco compreso), hanno abbandonato l’aula, giustificando questo gesto sostenendo la tesi dell’illegittimità della proposta di delibera. Di fatto, hanno evitato che l’iter del progetto finanziario subisse un brusco stop: sarebbe stata rivista la durata del contratto (da 30 a 15 anni) e limato l’impegno finanziario del Comune (da un milione di euro annui a 800mila euro).
Ad onor di cronaca va anche riportato che il blocco trasversale di 12 consiglieri avevano anche proposto un emendamento alla loro stessa proposta di delibera, arrivando a chiedere, attraverso il consigliere Morgante, la revoca del progetto finanziario e, quindi, il suo ritiro dal piano delle opere pubbliche. Emendamento che è stato bocciato dalla vice presidente del Consiglio, Marita Minonne, che in quel momento stava dirigendo i lavori e che lo ha ritenuto irricevibile in quanto stravolgeva, di fatto, l’originaria proposta di delibera.
La discussione del progetto finanziario ha generato una vera e propria bagarre in aula, con i due blocchi contrapposti che si sono scambiate aspre critiche. Si tratta, indubbiamente, di una battaglia politica (il sindaco Massafra ha parlato di “faida”), che però sta lesionando pericolosamente la tenuta della maggioranza. Un intero partito (Noi Centro), che esprime un assessore, non condivide l’impostazione del progetto finanziario e, crediamo, difficilmente il sindaco Massafra potrà far ingoiare il provvedimento contro la volontà di questi quattro consiglieri, senza mettere in conto delle ripercussioni.
Ora il progetto finanziario ritornerà nuovamente in Consiglio non nella seduta di martedì prossimo (si discuterà il Bilancio), ma in quella successiva, ancora da convocare. In quella circostanza vi sarà poi da verificare la posizione del presidente del Consiglio, Nicola Dimonopoli, che ieri, in un momento di bagarre assoluta, ha abbandonato l’aula in piena polemica con tutto il Consiglio.