venerdì 22 novembre 2024


16/10/2014 20:56:45 - Manduria - Politica

Qualche considerazione sula seduta di martedì del Consiglio Comunale

Una brutta pagina di politica. O, meglio, di un teatrino che di politico ha avuto poco o nulla.
La seduta del Consiglio Comunale di martedì è stata caratterizzata da scontri aspri fra i due gruppi, con continue accuse incrociate fra i due contendenti: i favorevoli e i contrari (almeno per come è impostato ora) al project financing sulla pubblica illuminazione.
Il consigliere Leo Girardi e il sindaco Roberto Massafra hanno accusato, senza giri di parole, il presidente del Consiglio, Nicola Dimonopoli, di aver iscritto all’ordine del giorno una proposta di delibera illegittima, minacciando, anche il gruppo dei contrari al project financing, di doverne poi rispondere civilmente per eventuali danni che la ditta proponente (Mengoli di Galatina), avrebbe subito dall’arresto dell’iter burocratico del progetto (che deve ancora essere messo in gara).
«La parte tecnica e il segretario hanno messo per iscritto che la proposta di delibera richiesta dai 10 consiglieri è illegittima׃ ha dichiarato il sindaco Massafra. «La minoranza ha ignorato questi pareri e, quel che è più grave, anche il presidente del Consiglio lo ha fatto, iscrivendo all’ordine del giorno l’argomento. Ora si pone un problema serio fra la maggioranza e il presidente del Consiglio».
Il gruppo trasversale contrario alla durata del contratto che legherebbe l’azienda al Comune (ben 30 anni) ha ribaltato le accuse.
«La vice presidente del Consiglio Marita Minonne (che in quel frangente aveva sostituito il presidente Dimonopoli, ndr) dovrà rispondere, in tutte le sedi, del rifiuto di mettere a votazione l’emendamento da me proposto» ha ribattuto Morgante, che avrebbe voluto inserire nella proposta di delibera la richiesta di revoca del progetto finanziario. «Con quale diritto e con quale autorità la Minonne può decidere sulla legittimità della mia richiesta?».
Chiamato in causa un paio di volte per dirimere la contesa, il segretario comunale, a sua volta, ha espresso pareri fumosi, evitando, accuratamente, di prendere posizione in un senso o nell’altro.
Dopo essere andata sotto due volte consecutivamente (12 voti per il gruppo trasversale, 11 per ciò che resta della maggioranza e un astenuto), la maggioranza, sindaco in testa, ha abbandonato l’aula per evitare il voto sulla proposta di delibera all’ordine del giorno, adducendo, come motivazione, l’illegittimità dell’atto.
E’ chiaro che, politicamente, si è evitato di subire un duro smacco, che avrebbe smantellato ciò che resta della maggioranza. In quanto, è chiaro a tutti, è in atto una battaglia politica fra chi difende a spada tratta un progetto che sembra essere caduto dal cielo (è stato proposto dalla ditta privata senza che, almeno ufficialmente, nessuno lo abbia chiesto e senza, quindi, un bando pubblico per scegliere il migliore) e coloro che, invece, non ritengono che vi sia sufficiente chiarezza per avallarlo.
Tutto questo a meno di una settimana dall’approvazione del Bilancio di previsione per il 2014. Nonostante il primo ampio rimpasto dell’estate scorsa, la maggioranza riprende nuovamente a traballare…











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