Dopo gli infortuni di Mummolo e Mancuso, ora si ferma ai box anche Lanzo
Ripartire dal primo tempo di Leverano.
È questo il diktat in casa Manduria in vista del prossimo impegno casalingo, che lo metterà di fronte al Maglie. Contro i bianconeri di mister Schito, i messapici hanno dato vita a 45 minuti molto intensi, in cui hanno messo in seria difficoltà gli avversari. Poi, il gol subìto in avvio di ripresa che ha tagliato le gambe. E proprio dalle cose positive viste nella partita di Leverano, bisogna ripartire per affrontare un match che si preannuncia delicato come quello contro il Maglie.
I leccesi sono reduci da due sconfitte consecutive, quella in campionato, contro la Salento Football Leverano, e quella di giovedì in coppa contro l’Otranto, costata l’eliminazione. Il periodo nero dei giallorossi è ampiamente certificato anche dalle vicissitudini legate alla guida tecnica. I risultati poco brillanti hanno convinto la società a sollevare dall’incarico mister Colagiorgio, ma il suo sostituto, Silvano Puce, ha rassegnato quasi subito le dimissioni, per cui nelle prossime ore conosceremo il nome del terzo allenatore stagionale, che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere Gigi Bruno.
La voglia di riscatto e di rilancio della Toma Maglie, destinata, potenzialmente, ad un campionato di vertice, contro le velleità di salvezza del Manduria. Eppure le due squadre sono appaiate a quota quattro punti. C’è chi, come mister Cosma, non crede alla crisi dei salentini, e predica massima concentrazione.
Intanto, un’altra tegola si abbatte sull’allenatore biancoverde, che, dopo gli infortuni di Mancuso e Mummolo, dovrà fare a meno pure di Antonio Lanzo. Il calciatore classe 1981, fulcro del centrocampo manduriano, è costretto a fermarsi ai box per una forte contrattura al quadricipite della gamba sinistra. Per lui, in questa settimana, solo fisioterapia e palestra. Un’assenza pesante, che priva la squadra di esperienza e ordine in mezzo al campo.
«Era già da due partite che accusavo un forte dolore – ammette Lanzo -. «Ma la voglia di giocare e di dare il massimo per onorare questa gloriosa maglia è stata più forte di qualsiasi sofferenza fisica. Mi dispiace di non poter aiutare i miei compagni in un match delicato come quello contro il Maglie, ma sono costretto a fermarmi per non pregiudicare il prosieguo della stagione».
Cresciuto nel settore giovanile del Manduria, il centrocampista maruggese è poi emigrato a cercar fortuna in altri campionati. Una decina di stagioni tra Promozione ed Eccellenza, in giro per il Lazio, la Calabria e infine la Basilicata. Ora il ritorno al primo amore, perché, come recitano i versi di una famosissima canzone “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Glielo si legge negli occhi, lo si capisce dalla grinta e dalla voglia che ci mette in campo. E dall’appello che rivolge ai tifosi.
«Chiedo loro di stare sempre vicini alla squadra e di accorrere numerosi allo stadio. Fino ad ora sono stati encomiabili, non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio, sia in casa che in trasferta. Noi, dal canto nostro, daremo il massimo per centrare, quanto prima, l’obiettivo della salvezza».