Match winner Quarta, autore di una doppietta
MANDURIA-MAGLIE 2-0
MANDURIA: De Marco, Massari, De Valerio (22' st Romano), Erario, Dimitri, Mero, Quarta (30' st Quaranta), Gatto (17' st Distratis), Scarciglia, Gennari, De Nitto. A disposizione: Dadamo, Bianco, Lionetti, Fiorenti. Allenatore: Cosma
MAGLIE: Bassi, Malerba, Montinaro, Conte, Biasco, Lentini, Demitri (41' st Gaetani), Pizza, Renis, Cezza (4' st Pighin), Elia (30’ pt Gazzi). A disposizione: Provenzano, De Cagno, Longo, De Tonno. Allenatore: Bruno
ARBITRO: Luca Tagliente di Brindisi. Assistenti: Alessandro Parisi e Carlo Casalino di Bari
RETI: 43' pt e 4' st Quarta
NOTE: Ammoniti: al 34' pt Cezza, 6' st Malerba, 11' st De Nitto, 27' st Dimitri, 32' st Lentini, 39' st Demitri, 48' st Erario. Espulsi: al 21' pt Biasco
MANDURIA - La prima di Gigi Bruno sulla panchina del Maglie non porta fortuna ai giallorossi, che escono sconfitti dal comunale di Manduria per due reti a zero. Match winner Dario Quarta. La sua doppietta regala la seconda vittoria in campionato ai messapici. I sette punti in classifica suonano già come un piccolo miracolo. Continua, invece, il momento no dei leccesi, reduci da due sconfitte consecutive (compresa quella di Coppa) e fermi a quota quattro punti. Eppure la squadra di mister Bruno non si è fatta dispiacere, e, anche dopo essere rimasta in dieci, non si è affatto disunita e ha continuato a manovrare, rendendosi più volte pericolosa.
Il Manduria, dal canto suo, nonostante l’assenza di tre giocatori di peso, ha risposto in maniera diligente ai dettami tattici dell’allenatore e ha avuto una tenuta di gara, sul piano mentale, davvero encomiabile, contro una compagine sì in crisi, ma con un organico di spessore e individualità capaci di mutare, in qualsiasi momento, il corso del match.
Mister Cosma non rinuncia al canonico 4-3-3: De Marco a difesa dei pali, linea difensiva composta da Massari a destra, De Valerio a sinistra, Dimitri e Mero centrali; Erario al centro della mediana con Gatto e De Nitto ai lati, Quarta e Gennari a supporto di Scarciglia.
Modulo speculare per mister Bruno che schiera: Bassi in porta, Malerba, Biasco, Conte e Montinaro in difesa, Lentini in cabina di regia con Pizza sulla destra e Cezza sulla sinistra, Elia e Demitri esterni alti con Renis punta centrale.
Il primo tempo non è bellissimo. Le due squadre tengono il freno a mano tirato e dunque lasciano poco spazio allo spettacolo. Il primo quarto d’ora vede un leggero predominio del Manduria, che si rende pericoloso in due circostanze, prima con Gatto e poi con Quarta. La risposta degli ospiti è nei piedi di Renis, ma De Marco è attento.
Al 21’, l’episodio destinato a mutare le sorti dell’incontro: Biasco, già ammonito, commette fallo su uno scatenato Gennari e si merita il secondo cartellino giallo, che lo manda, anzitempo, sotto la doccia. Nonostante l’uomo in meno, il Maglie va vicino alla marcatura prima con una spettacolare girata a volo di Renis e poi sugli sviluppi di un calcio piazzato. A questo punto, la squadra di casa decide di alzare il baricentro per ottimizzare al massimo la superiorità numerica, e viene premiata da questo nuovo atteggiamento, perché poco prima del duplice fischio coglie la rete del vantaggio con Quarta, abile a sfruttare un’indecisione della difesa ospite e a punire Bassi con un tocco delicato.
Si va all’intervallo sul punteggio di 1-0 per i biancoverdi. I padroni di casa capiscono che è il momento di approfittarne, e così, in avvio di ripresa, sferrano il colpo di grazia sempre con Quarta, che sfrutta, di testa, una bella sponda di Scarciglia. A questo punto, chi si aspettava un crollo dei leccesi resta deluso, perché gli uomini di mister Bruno prendono in mano il pallino del gioco e si rendono pericolosi a più riprese, tre volte con Pighin (per lui anche una traversa), poi con Renis e poi ancora con Conte. In particolare l’ingresso di Pighin conferisce brillantezza alla fase offensiva e ci vuole un grande De Marco per mantenere invariato il risultato. Col Maglie tutto proteso in avanti alla ricerca del gol, il Manduria può colpire in ripartenza: clamorose le due occasioni capitate sui piedi di Quaranta, ma ci si mette anche il palo a rovinare la festa al numero 13.
Maria Lanzo