Ma restano le recriminazioni per il gol ingiustamente annullato a Dario Quarta sullo 0-0
MANDURIA-SALENTO FOOTBALL LEVERANO 0-2
MANDURIA: De Marco, Massari, Mero, Erario, Dimitri (32' st Quaranta), Lanzo, Quarta, De Nitto, Lionetti, Gennari (19' st Fiorenti), Gatto (40' st Tripaldi). A disposizione: D'Adamo, Bianco, Pichierri, Distratis. Allenatore: Cosma
SALENTO FOOTBALL LEVERANO: Rizzello, Ciurlia, Calasso, Ganci, Vignola, Perrone, Della Tommasa (39' st Puscio), Marzo (24' st Amadu), De Benedictis, De Pascalis (45' st Rollo), Quarta. A disposizione: Vetrugno, De Giorgi, Urso, Carati. Allenatore: Calasso
ARBITRO: Vincenzo Balestrucci di Barletta. Assistenti: Giuseppe Squicciarini e Marco Colaianni di Bari
MARCATORI: 18' pt Quarta, 26' pt Marzo
NOTE: Ammoniti: al 39' pt Vignola, 7' st Lanzo, 16' st De Nitto
MANDURIA - Con un micidiale uno due in poco meno di dieci minuti, la Salento Football Leverano espugna il “Nino Dimitri” e condanna il Manduria alla prima sconfitta stagionale interna, grazie alle reti messe a segno, nel primo tempo, da Quarta e Marzo. Tre punti fondamentali, arrivati su un campo difficile, che consentono alla squadra di mister Calasso di mantenere la testa della classifica, in coabitazione con il Fragagnano.
Niente drammi in casa Manduria, troppo ampio il divario tecnico con la capolista. Peccato per il secondo gol, evitabilissimo, che ha letteralmente tagliato le gambe ai tarantini.
Il primo tempo della SF Leverano è perfetto. Dopo una brevissima fase di studio, in cui il Manduria sembra poter impensierire il ben più quotato avversario, escono fuori i leccesi, con una condotta di gara esemplare. Impenetrabile in difesa, grazie anche ad una fase difensiva garantita dal filtro del centrocampo e dai ripiegamenti degli attaccanti, la squadra di mister Calasso mantiene costantemente il pallino del gioco e si rende devastante sulle fasce.
Mister Cosma intuisce subito il pericolo e corre ai ripari invertendo più volte gli esterni difensivi e quelli d’attacco. Ma il Manduria soffre l’inferiorità numerica a centrocampo e va in affanno sugli smarcamenti di Quarta e De Benedictis.
Nella ripresa, gli ospiti tirano i remi in barca e cercano di amministrare il vantaggio, facendosi vedere dalle parti di De Marco solo allo scadere, con gli avversari tutti proiettati in avanti alla ricerca del gol. Il Manduria prova ad approfittare dell’atteggiamento più remissivo dei leccesi per rendersi maggiormente arrembante, ma il massimo impegno non produce alcun risultato.
I padroni di casa, sempre alle prese con l’emergenza infortuni e privi di capitan Scarciglia, fermato per un turno dal giudice sportivo, si presentano al pubblico del “Dimitri” con il solito 4-3-3, decisi a giocarsela a viso aperto. De Marco in porta, Massari, Mero, Dimitri e De Nitto in difesa, Lanzo play maker centrale con Gatto a destra ed Erario a sinistra, tridente d'attacco con Quarta e Gennari a supporto di Lionetti punta centrale. 4-4-2 per i leccesi: Rizzello tra i pali, Ciurlia, Vignola, Perrone e Calasso il pacchetto arretrato, De Pascalis, Marzo, Ganci e Della Tommasa a centrocampo, Quarta e De Benedictis super tandem offensivo.
Parte subito forte il Manduria, sponda di petto di Lionetti e conclusione di prima intenzione di Dario Quarta che si infila verso il palo più lontano, ma il direttore di gara annulla ravvisando un fallo di mano dell’autore dell’assist. Poi è solo Salento Leverano. Per la verità la superiorità si manifesta più che sul piano delle conclusioni su quello della manovra. La compagine di Mario Calasso è tanto solida in difesa quanto cinica e pragmatica in attacco e così bastano due tiri verso le specchio della porta per mettere in ghiaccio l’incontro.
Il vantaggio ospite arriva al 18’: cross teso dalla sinistra di Calasso, Luciano Quarta prende l’ascensore e insacca di testa. Otto minuti dopo, la rete che chiude definitivamente il match: De Benedictis suggerisce all’interno dell’area di rigore per Marzo, che con un’incredibile serpentina sfugge alla marcatura di tre avversari e può infilare la spalle di De Marco.
La ripresa vive sui sussulti degli ultimi minuti, quando gli ospiti si fanno pericolosi con rapide ripartenze. Ma ci pensano il palo, sul tiro di Ganci, e un prodigioso intervento di De Marco su Luciano Quarta a rendere meno rotondo il risultato.
Maria Lanzo