I tanti forfait hanno costretto mister Cosma a schierare diversi elementi fuori ruolo. Espulso per somma di ammonizioni Mero
TRICASE-MANDURIA 3-1
TRICASE: Laghezza, Rizzo, Greco, De Braco (32' st Castrignanò), De Benedictis, Romano, Striano, Trotta (34' st Urso), D'Amico, Botrugno (8' st Pirelli), Garrapa. A disposizione: Baglivo, Di Seclì, Mele, Congedi. Allenatore: Branà
MANDURIA: D'Adamo, Quaranta (23' st Gennari), Massari, Erario, Demitri, Mero, De Nitto, Lanzo, Scarciglia, Quarta (39' st Distratis), Fiorenti (15' st Bianco). A disposizione: De Marco, Pichierri, Tripaldi, De Valerio. Allenatore: Cosma
ARBITRO: Vincenzo Ruggiero di Brindisi. Assistenti: Maurizio Gramegna e Fabrizio Natilla di Bari
RETI: 14' pt D'Amico, 41' pt rig. Quarta, 20' st Pirelli, 30' st De Braco
NOTE: Ammoniti: al 19' pt Dimitri, 40' pt D'Adamo, 16' st Lanzo. Espulsi: al 33' st Mero per somma di ammonizioni
TRICASE - Il Tricase batte per 3-1 il Manduria e allunga a sei la striscia dei risultati utili consecutivi. Sull’erba del “San Vito”, i rossoblù offrono una prestazione di spessore, contravvenendo alla regola che fino ad ora li aveva visti meno incisivi in casa e decisamente più brillanti in trasferta. Gli uomini di mister Branà conducono le operazioni per larghi tratti del match e creano le occasioni migliori sfruttando il gioco sulle fasce. E il risultato sarebbe pure potuto essere più rotondo se D’Adamo, in giornata di grazia, non si fosse messo a fare il fenomeno.
Il Manduria, dal canto suo, si presenta in terra leccese in situazione di piena emergenza. Tra infortuni e defezioni varie, i biancoverdi devono rinunciare a ben sette elementi. Gennari, uomo più prolifico dell’attacco biancoverde, parte dalla panchina a causa di un risentimento muscolare rimediato in settimana. I tarantini tengono botta per tutto il primo tempo e si rendono pericolosi soprattutto da calcio piazzato, ma nel secondo, sotto di una rete e poi anche di un uomo, si disuniscono e prestano il fianco alle continue folate offensive degli avversari.
La squadra di mister Cosma ha fatto il possibile, una partita di grande sacrificio in condizioni di oggettiva difficoltà, ma contro un avversario così in forma e di quella caratura tecnica c'è stato ben poco da fare.
Mister Branà schiera il collaudato 4-4-2 da gara casalinga, che in trasferta diventa, invece, 4-3-3: Laghezza in porta, Rizzo, De Benedictis, Greco e Romano in difesa, Striano, Trotta, De Braco e Garrapa a centrocampo, D'Amico e Botrugno in attacco. Modulo speculare per il Manduria. A causa delle numerose assenze mister Cosma deve rinunciare al consueto 4-3-3. Tra i pali, al posto dell’acciaccato De Marco, va D’Adamo, Erario (inventato terzino destro per l’occasione), Mero, Dimitri e Massari pacchetto arretrato, Lanzo e De Nitto (anche lui, gioco forza, impiegato in un ruolo non suo) sulla mediana, supportati da Quaranta e Fiorenti sulle fasce, Quarta e Scarciglia tandem offensivo.
Parte subito forte la squadra di casa. Pronti via e Greco sfiora il gol con una conclusione improvvisa che si infrange sulla traversa. Dieci minuti dopo, è Trotta a impensierire D’Adamo con un bel tiro a spiovere, ma l’estremo difensore biancoverde si rifugia in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo che ne consegue, D’Amico trova il corridoio giusto per infilare verso il palo opposto la palla dell’1-0.
Il Manduria non si scompone e reagisce con ordine all’avvio veemente dei padroni di casa, provandoci principalmente su calcio piazzato. Il destro ispirato di De Nitto suggerisce, ma prima Lanzo e poi Quaranta (clamorosa la sua occasione) non riescono ad approfittarne. E anche quando gli attaccanti biancoverdi non si fanno trovare pronti all’appuntamento, è bravo Laghezza a sventare direttamente con i pugni. È a cavallo tra il 20’ e la fine del tempo che gli ospiti fanno vedere le cose migliori. Il Tricase non ci sta e ci prova ancora con Greco, ma D’Adamo è strepitoso sul tiro indirizzato verso il palo più lontano.
Sul capovolgimento di fronte, il Manduria costruisce la palla del pareggio. De Nitto serve in area Fiorenti, Rizzo lo atterra e il direttore di gara decreta il calcio di rigore. Si incarica della battuta Quarta: palla da una parte e portiere dall’altra.
Si va all’intervallo sul risultato di 1-1.
In avvio di ripresa, è subito Botrugno a scaldare i guantoni a D’Adamo. Sarà l’ultima azione dell’attaccante rossoblù, di lì a poco richiamato in panchina per fare posto a Pirelli. Mossa quanto mai azzeccata, visto che lo stesso Pirelli avrebbe poi realizzato la rete del 2-1.
Il Tricase chiama il Manduria risponde. È Scarciglia a mettere in ambasce l’intera retroguardia leccese con un tiro da posizione defilata, respinto lungo la linea di porta. È l’ultima azione degna di nota dei tarantini. Da questo momento solo Tricase. Gli uomini di mister Branà affondano soprattutto lungo la corsia di destra, dove Striano, il migliore dei suoi, a tratti è incontenibile. L’esterno destro si fa vedere sia in veste di tiratore che soprattutto in veste di suggeritore, come quando confeziona assist a ripetizione per D’Amico, De Braco e Garrapa che però falliscono colpevolmente.
La pressione degli uomini di casa viene premiata al 20’, quando Pirelli sfugge alla guardia di Mero e Dimitri per infilarsi in area e trafiggere D’Adamo verso il palo più lontano. È il gol del 2-1.
Dieci minuti dopo, è De Braco a fissare il risultato sul definitivo 3-1, con una conclusione di prima intenzione dal limite dell’area, sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Sotto di due reti e con un uomo in meno per via della espulsione per somma di ammonizioni di Mero, finisce qui la partita del Manduria, mentre i rossoblu possono amministrare agevolmente.
Maria Lanzo