Decisiva la coerenza di Nuovo Centro Destra e Centro Democratico, che decidono di astenersi
Il Consiglio Comunale ha revocato il progetto finanziario sulla pubblica illuminazione. La coalizione di governo si è sgretolata: appena 9 (su un plenum di 25) i voti a favore del project financing. La richiesta di revoca è stata votata dal gruppo trasversale di consiglieri (12) che aveva sottoscritto l’atto. Decisive le astensioni di altri tre consiglieri di maggioranza (Puglia del Nuovo Centro Destra, Quaranta e Giuliano del Centro Democratico), espresse in segno di coerenza con la loro posizione critica manifestata prima del passaggio dei loro partiti in Amministrazione. Assente un solo consigliere (De Mauro, del Nuovo Centro Destra).
La maggioranza continua, insomma, a sgretolarsi. Nonostante il recente rimpasto (risale al luglio scorso), il feeling all’interno della coalizione sembra essere arrivato al lumicino. La bocciatura del progetto, nonostante i vari appelli lanciati da Girardi (capogruppo dell’omonima lista) e dal sindaco Massafra, potrebbe rappresentare l’inizio della fine.
«Comprendo la posizione della minoranza» aveva affermato Leo Girardi prima della votazione. «La questione è sostanzialmente politica. La minoranza è convinta che, revocando l’atto, l’Amministrazione potrebbe cadere. E’ legittimo, quindi, che possano muoversi per raggiungere questo obiettivo, se ritengono che mandando a casa l’Amministrazione si faccia un favore alla città. Ciò che non è giustificabile, invece, è l’atteggiamento di alcuni partiti di maggioranza, che assumono posizioni che contrastano con le linee dell’Amministrazione.
Dobbiamo quindi capire, anche attraverso questo voto, se la maggioranza esiste ancora».
Il più battagliero della minoranza è stato sicuramente il consigliere di Forza Italia, Luigi Morgante.
«Solo stamani mi è stato consegnato, grazie ad un fax inviato dalla ditta promotrice del project financing, il documento di asseverazione del piano economico-finanziario del progetto, che, stranamente, era sparito dalla documentazione presente in Comune» ha premesso Morgante. «Ebbene, leggendo questo documento, che è stato realizzato da una società esterna specializzata in revisione e organizzazione contabile, emerge un dato emblematico su questo progetto: la rivalutazione Istat non è stata calcolata solo sul costo di manutenzione stimato nel progetto (intorno a 200mila euro), ma sull’intera somma (oltre un milione di euro) che il Comune dovrebbe versare all’azienda, che comprende anche il consumo dell’energia. Con questi calcoli, davvero assurdi, già al ventesimo dei trenta anni la quota che il Comune dovrebbe corrispondere alla ditta promotrice sarebbe di ben 2 milioni e mezzo di euro. Altro che trenta milioni di euro in trent’anni: questo progetto verrebbe a costare alla città oltre 50 milioni di euro».
Il sindaco Roberto Massafra ha (invano) cercato di convincere i presenti sulla possibilità di intervenire sul documento di asseverazione del piano economico anche al momento della pubblicazione della gara.
La votazione rappresenta una severa bocciatura per uno dei punti sui quali maggiormente si è spesa l’Amministrazione. Che reazione avrà ora la Lista Girardi?