Ha aderito al gruppo misto. Ecco una lettera con la quale, un anno fa, esprimeva dissenso sulla linea del suo partito nella sanità
Antonio Gaglione, «anche a riprova dell'assoluta mancanza di dialogo e democrazia nel Partito democratico», ha reso pubblica una sua lettera del 2 ottobre 2008 indirizzata al segretario regionale del partito in Puglia (e inoltrata per conoscenza all'allora segretario nazionale), sulla situazione della sanità pugliese, «ancor prima delle note vicende che hanno investito la giunta regionale».
Nella lettera Gaglione (sotto “processo” nel Pd in quanto recordman nelle assenze) manifesta un «crescente disagio per la gestione della sanità locale e per l’assoluta incapacità propositiva del Pd nel settore», denunciando che «per molti politici, semplicemente, la sanità rappresenta una tentazione irrinunciabile perchè è un crocevia di poteri da governare e indirizzare».
«La formale occasione testimoniata dalla lettera - sottolinea lo stesso Gaglione in una nota - indica un percorso di distacco dal Partito democratico dovuto a fatti e accadimenti chiari, sui quali sarà necessario argomentare ancora e con precisione; l'abbandono del gruppo, maturato nelle circostanze a tutti note, poggia pertanto su motivazioni chiare e maturate nel tempo».
«La lettera, all'epoca indirizzata alla esclusiva attenzione dei destinatari, è stata inoltrata in data 2 ottobre 2008, in occasione di un convegno del Pd sulla sanità svolto il 5 ottobre 2008 a Bari. Benchè il testo sollevasse questioni di rilievo - sottolinea Gaglione - non ha mai ricevuto risposta alcuna».
Intanto sulla vincenda si registrano commenti e prese di posizione. Ad intervenire contro è l'ex ministro della Sanità Rosy Bindi. «La furbizia con cui l’on. Gaglione è passato al gruppo misto non lo solleva dalle responsabilità di parlamentare e dovrebbe dimettersi dal Parlamento. E dopo il comportamento che ha tenuto per un anno e per quello che ha detto ieri deve essere espulso dal Pd. Chi offende e denigra il Parlamento non può stare nel Partito democratico». Lo afferma Rosy Bindi, vicepresidente della Camera e deputata del Pd, a proposito del parlamentare eletto con i Democratici che ha deciso di passare al Gruppo Misto della Camera dopo le polemiche seguite alle sue moltissime assenze (la quasi totalità delle sedute) nell'anno e mezzo dalla sua elezione.