Della Rocca, consigliere comunale del Partito Democratico, continua ad indicare nelle elezioni anticipate la “via maestra” per rilanciare la città
«Il Pd invoca le elezioni anticipate per il prossimo maggio 2015, per porre la parola fine a una storia politica che qualcuno ha tentato di scrivere senza avere ne carta ne penna».
Della Rocca, consigliere comunale del Partito Democratico, anche alla luce degli ultimi polveroni che si stanno verificando a palazzo di Città, continua ad indicare nelle elezioni anticipate la “via maestra” per rilanciare la città.
«A Manduria, purtroppo, la scommessa sulla ripartenza anche per questo 2014 è persa: nulla si è fatto, nemmeno per riportare alla normalità l’ordinaria gestione della “cosa pubblica”» sostiene Della Rocca. «Sin dai primi mesi del 2014 si è avuto il sentore che l’agire amministrativo non era organizzato in modo tale da assicurare una vera svolta alla città.
A giugno la prima vera crisi dell’Amministrazione e della maggioranza che sostiene il sindaco Massafra. I conti non tornano e quel civismo che aveva vinto con il 25% di consenso nel 2013 si sgretola con il passar dei mesi.
Mesi difficili quelli che si sono susseguiti dopo l’estate: due importanti provvedimenti della Giunta vengono bocciati e annullati dal Consiglio Comunale.
Il sindaco Massafra mette in piedi una giunta che, tra conferme e nuovi ingressi, continua a non convincere, non solo la minoranza, ma soprattutto la sua stessa maggioranza».
Secondo Della Rocca, viste le premesse, le prospettive per il 2015 non sono assolutamente incoraggianti.
«Anche perché si intravede lo spettro di un ammanco di bilancio, di circa 2 milioni di euro, dovuto alla possibile inapplicabilità dell’aliquota TARI» prosegue il rappresentante del Pd. «Non vogliamo assolutamente “gufare” su Manduria, ma una cosa è certa: solo uno stolto non si accorgerebbe dello stato in cui versa l’agire amministrativo in questa città.
Non siamo certo noi quelli che non hanno proposte programmatiche, responsabili e finalizzate alla ripartenza della città.
Non siamo certo noi quelli che hanno sottoscritto un programma e poi lo hanno rinnegato o, come accade per la “vaporizzata maggioranza”, non attuato in alcuna delle sue parti.
Le innumerevoli riunioni che si sono susseguite e continuano a farsi nella maggioranza, i patti e contratti sottoscritti e sempre disattesi, le tante operazioni di facciata messe in essere anche in questi giorni di festa, non riescono a nascondere un malessere generale che fa solo male alla città e continua ad approfittare della pazienza dei cittadini.
L’anno che verrà non potrà essere come quello che andiamo a chiudere. Ce lo chiede Manduria!».