Attende che la società “Torre Moline” esegua la pulizia del fondale
La società mista “Torre Moline” non ottempera “all’obbligo di eseguire l’ordinaria e la straordinaria manutenzione della zona peschereccia del porto di Campomarino” e il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, con una propria ordinanza, emette un provvedimento cautelare di interdizione dello scalo di alaggio.
La decisione è stata assunta dopo che, già nel mese di novembre, era stata accertata “la presenza di grossi quantitativi di alghe in avanzato stato di decomposizione, che compromettono il pescaggio delle imbarcazioni di piccola pesca e riducono notevolmente la quota di pescaggio a 20-30 centimetri, affiorando, in alcune zone, in superficie”.
Nonostante una copiosa corrispondenza intercorsa fra le parti (società “Torre Moline” da una parte e Comune di Maruggio dall’altra), i lavori di manutenzione non sono stati ancora eseguiti. Il sindaco pertanto, “per evitare di mettere in grave pericolo gli operatori marittimi in caso di caduta in mare, in quanto le alghe si sono trasformate in vere e proprie sabbie mobili”, ha deciso di emettere l’ordinanza di interdizione del solo scalo di alaggio.
Non potendo utilizzare più quello di Campomarino, alcuni proprietari di piccole imbarcazioni hanno riaperto un varco per poter accedere ad uno scalo artigianale abusivo, realizzato, e poi sottoposto a sequestro in quanto abusivo, a Torre Ovo.
Varco, come ci segnala l’ambientalista Mimmo Carrieri, che è stato più volte ostruito dal Comune di Maruggio, ma che viene regolarmente riaperto. Nei giorni scorsi, però, vigili urbani e carabinieri sono intervenuti per verbalizzare le generalità dei proprietari delle auto presenti nei pressi dell’area utilizzata come scalo.