venerdì 22 novembre 2024


16/01/2015 08:53:13 - Manduria - Politica

E’ stata sottoscritta da nove consiglieri comunali

Nove consiglieri pongono la sfiducia al presidente del Consiglio Comunale, Nicola Dimonopoli, chiedendo che l’assise revochi il suo mandato amministrativo.
Nuovo tentativo, dunque, per far decadere dalla carica il presidente Dimonopoli. Il primo, come si ricorderà, sfumò in quanto, prima della discussione della mozione in Consiglio, quattro consiglieri (i tre della lista Girardi e l’indipendente Bentivoglio) ritirarono la firma e, pertanto, resero nullo l’atto. Ora, con le nove firme attuali, la mozione di sfiducia arriverà sicuramente in aula.
Sarà incerto l’esito della sua votazione, che sarà a scrutinio segreto. Se tutta la maggioranza dovesse ribadire la fiducia al presidente Dimonopoli, la mozione sarà respinta. Se in aula, invece, si registreranno delle assenze fra gli scranni della maggioranza oppure se dovessero comparire dei “franchi tiratori”, non è da escludere che Dimonopoli possa “saltare”.
A sottoscrivere la sfiducia sono stati i due consiglieri del Pd (Amleto Della Rocca e Maria Grazia Cascarano), i due della Lista Schittulli (Vincenzo Dimitri e Francesco Ferretti), il rappresentante di Forza Italia (Luigi Morgante), i due consiglieri di “Proposta per Manduria” (Mimmo Maggi e Vincenzo Andrisano) e i due indipendenti (Durante e Marco Barbieri).
La prima accusa che i nove consiglieri rivolgono a Nicola Dimonopoli è relativa alla gestione del Consiglio Comunale.
“Le conferenze dei capigruppo, soprattutto negli ultimi mesi, hanno rappresentato vere e proprie perdite di tempo, che mai hanno portato ai risultati per cui le stesse venivano convocate” si legge nella mozione di sfiducia. “Lo svolgimento dei lavori del Consiglio Comunale rasenta ormai la farsa e, molto spesso, il confronto politico viene impedito da una mancanza di applicazione delle regole fondamentali previste per le sedute di Consiglio.
Ulteriore atto di assoluta gravità lo abbiamo registrato nel Consiglio Comunale dello 21 novembre 2014, allorquando il presidente Dimonopoli ha tenuto nascosto un documento protocollato qualche ora prima, con presunto protocollo riservato, con il quale quattro consiglieri comunali di maggioranza ritiravano la propria firma dalla precedente richiesta di sfiducia nei confronti dello stesso presidente.
In ultimo” concludono i nove consiglieri, “siamo in attesa che la Magistratura accerti la sussistenza di gravi irregolarità e responsabilità, da attribuire al presidente Dimonopoli, in merito al Consiglio Comunale del 22 dicembre 2014, allorquando non è stata sospesa la seduta per accertata mancanza del numero legale”.

 

 

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“Non un rito ma il culto della memoria –
Tributo ad Elisa Springer”










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