venerdì 22 novembre 2024


19/01/2015 18:24:57 - Maruggio - Attualità

«Prima il sequestro dello scivolo della ex tonnara di Torre Ovo, poi la chiusura con guard rail e massi dell’accesso a mare della stessa area, infine nuovamente l’interdizione all’accesso di quello del porto di Campomarino»

 
Protesta dei diportisti del versante orientale della provincia: lo scalo d’alaggio del porto di Campomarino ha l’accesso interdetti mentre quello (abusivo) dell’area della tonnara di Torre Ovo è sotto sequestro. Senza scali d’alaggio, chiaramente, le piccole imbarcazioni non possono essere utilizzate: non ci sono “scivoli” per consentire la loro immersione in acqua.
Sabato mattina, un nutrito gruppo di proprietari di piccole imbarcazioni ha inscenato una manifestazione di protesta. Si sono ritrovati nell’area antistante la zona industriale di Maruggio con le loro auto e con le imbarcazioni agganciate ai carrelli. Poi, hanno attraverso il paese, raggiungendo infine Campomarino.
«A distanza di due anni circa siamo di nuovo al punto di partenza» si lamentano gli appassionati del mare. «Gli scali di alaggio del territorio maruggese sono chiusi e quinti non possiamo utilizzare le imbarcazioni. Chiediamo risposte e tempi certi!».
In un comunicato, i diportisti riassumono la situazione.
«Prima il sequestro dello scivolo della ex tonnara di Torre Ovo, poi la chiusura con guard rail e massi dell’accesso a mare della stessa area, infine nuovamente l’interdizione all’accesso di quello del porto di Campomarino» ricordano nella nota. «Chiediamo che gli impegni vengano rispettati e che i nostri diritti non siano lesi. Paghiamo le tasse, la dotazione di bordo obbligatoria per legge, la manutenzione periodica delle imbarcazioni (in tal modo, alimentando anche l’economia locale), ma sono due anni che il Comune di Maruggio ha impegnato i soldi per il ripristino dello stato dei luoghi e a oggi nulla è cambiato. Nel frattempo il mare ha consumato tutto il cemento che ignoti, a suo tempo, utilizzarono per creare uno scivolo a Torre Ovo. Dunque, di fatto, chiediamo alla Capitaneria di Porto di fare richiesta di dissequestro e di permettere a noi di tornare a praticare il nostro sport.
Per il porto di Campomarino, invece, tante sono le stranezze, non ultimo il rinvio dei lavori di dragaggio, attesi da anni, che per la salvaguardia del periodo turistico erano stati riprogrammati per il settembre scorso. In realtà non sono stati ancora realizzati”.
I diportisti chiedono al sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, di sbloccare la situazione.
«Siamo pronti a tutto. I diportisti non sono dei “delinquenti”, anche se qualcuno cerca di far passare questo messaggio. E’ tempo di dimostrare davvero chi tiene alla valorizzazione delle coste con azioni concrete e chi invece si limita solo a parlare».

 

 

 

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