A Manduria si ritorna ad indagare il sottosuolo, da sempre una miniera di testimonianze e di reperti di inestimabile valore storico del presenza di tante civiltà
Archeoclub di Manduria e Oria, Rotary, Soprintendenza e Comune in sinergia per avviare, dal mese di marzo, una nuova campagna scientifica di scavi all’interno del parco archeologico, a oltre mezzo secolo dall’ultima, che fu condotta da De Grassi.
A Manduria si ritorna ad indagare il sottosuolo, da sempre una miniera di testimonianze e di reperti di inestimabile valore storico del presenza di tante civiltà, a partire da quella messapica. A prendere l’iniziativa sono state le sezioni di Manduria e Oria di Archeoclub, che hanno lanciato l’idea alla Soprintendenza e, in particolare, all’archeologo Arcangelo Alessio, che per oltre 30 anni si è occupato della ricerca e dello studio dei vari siti della città e che ora è in pensione. A prendere la sua eredità, qualche mese fa, è stata Laura Masiello, che non ha esitato ad abbracciare e sposare l’intervento, garantendo la direzione scientifica degli scavi.
Perno fondamentale dell’operazione culturale è stato il Rotary di Manduria, che, proseguendo il già proficuo rapporto di collaborazione in atto con Archeoclub, si è impegnato a fornire il sostegno finanziario. All’operazione è arrivato infine anche l’avallo dell’Amministrazione di Manduria.
La campagna di scavi partirà nel prossimo mese. Nel frattempo si avvieranno i lavori propedeutici: ovvero la ricerca della bibliografia esistente e, possibilmente, il suo trasferimento su supporti informatici (presto si costituiranno e si insedieranno dei gruppi di lavoro).
L’area presa in esame sarà quella che si trova alle spalle della cripta di San Pietro Mandurino, nel cui sottosuolo dovrebbero trovarsi i resti di due casali di epoca medievale: “Mandurino” e “Casalnuovo”.
«In questa zona sono stati eseguiti degli scavi, però limitati, dal prof. D’Angela, negli anni ‘70» ha fatto notare la funzionaria della Soprintendenza, Laura Masiello. «Abbiamo, dunque, poche notizie a disposizione».
Tre archeologi professionisti saranno coinvolti in questa campagna di scavi: Chiedi, De Santis e Panariti. Un’altra novità è la possibilità di coinvolgere degli studenti, sia universitari (iscritti alla facoltà di Beni Culturali), sia delle scuole superiori della città. Studenti che, chiaramente, saranno guidati dagli archeologici in questa che sarà un’avventura interessate, finalizzata ad aggiungere altri tasselli alle conoscenze dell’area archeologica.
«La città sarà informata costantemente di ciò che emergerà da questi scavi» hanno aggiunto Sergio De Cillis e Barsanofio Chiedi, rispettivamente presidenti delle sezioni di Manduria e di Oria di Archeo Club. «Vorremmo che i cittadini vivessero con noi questa esperienza, che non vuole essere ristretta agli addetti ai lavori. Si spera che, alla fine, si possa procedere alla pubblicazione dei risultati dello scavo».
Arcangelo Alessio è andato oltre.
«Mi immagino una mostra di reperti e foto che verranno alla luce».
Non è possibile prevedere la durata degli scavi.
«Se gli scavi fossero legati solo alla disponibilità economica, finirebbero molto presto» ha fatto notare Chiedi. «C’è però anche la passione che accomuna tutti noi che ci consentirà di andare oltre».
______________________________
E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”