martedì 26 novembre 2024


25/02/2015 18:02:09 - Salento - Politica

Il conflitto interno rischia di influire negativamente sulla campagna elettorale di Schittulli

Il diktat è plasmato sul criterio già intuito, e in larga parte scandito dal commissario di Forza Italia in Puglia: «Chi sabato era a Roma alla manifestazione dei “ricostruttori” organizzata da Raffaele Fitto, non sarà candidato nelle nostre liste alle elezioni regionali pugliesi». L’anatema è di Silvio Berlusconi: nulla di ufficiale - e non potrebbe essere altrimenti in virtù del carico di tritolo custodito in pancia - ma è quanto il leader azzurro sta ribadendo con sempre maggiore insistenza e chiarezza. E lo avrebbe fatto anche ieri, durante l’incontro con il candidato governatore del centrodestra Francesco Schittulli. Ma del resto, nonostante resti arroccato e silente nel suo palazzo, Berlusconi ha interpretato la kermesse dei “ricostruttori” fittiani come l’ennesimo atto di lesa maestà, forse il più bruciante.
Uno strappo non più suturabile, e non a caso Vitali in questi giorni - con le spalle ben coperte dal quartier generale berlusconiano - sta sparando sempre più ad alzo zero e con precisione chirurgica verso i fittiani, impallinati anche nominalmente, uno per uno. Insomma, è lo scenario già ampiamente anticipato: la Puglia di Fitto è il primo sentiero di guerra su cui si sta consumando la resa dei conti di Berlusconi nei confronti dell’eurodeputato salentino. Ma il veto, com’è nelle cose, ha gelato Schittulli: il professore, la settimana scorsa, aveva chiesto a Berlusconi e Fitto di sotterrare l’ascia di guerra, perché le liti stanno rischiando di indebolire mortalmente la coalizione. «E poi - concetto ribadito anche ieri da Schittulli all’ex premier - in Puglia non possiamo fare a meno di Raffaele e dei suoi se vogliamo vincere».
A questo punto c’è solo un bivio: o si ricompone, almeno parzialmente, la frattura con l’inserimento nelle liste di una riserva di fittiani; oppure sarà rottura totale. Di certo, in caso di epurazioni di massa, Fitto e i suoi ricorreranno in sede giudiziaria, trascinando la guerra su ben altri piani. E intanto i fedelissimi dell’ex ministro portano il pressing sul loro leader: «Raffaele, mettiamo in campo la nostra lista “Oltre”, non possiamo restare ai margini». Un’opzione per ora conservata in ghiacciaia da Fitto, il quale ostinatamente continua a ribadire che «la battaglia si fa nel partito, poi si vedrà come comportarci alle regionali».

 

 

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E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”










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