Il terribile batterio ha già infettato un milione di piante e sta devastando gli uliveti del Sud della Puglia
Molti giovani imprenditori agricoli del Salento hanno realizzato o programmato impianti di «Coratina», nella speranza che la varietà del Nord Barese fosse resistente agli attacchi di Xylella fastidiosa, il terribile batterio che ha già infettato un milione di piante e sta devastando gli uliveti del Sud della Puglia. Purtroppo, non è così.
Anche la «cultivar» di Corato, ricercata per la ricchezza di polifenoli presenti nel suo olio, è vulnerabile e suscettibile di infezione di fronte all’attacco del batterio. La notizia, dopo prove verificate più volte in laboratorio, è stata data ieri mattina da Donato Boscia, del Cnr di Bari, durante un incontro alla Coldiretti di Lecce, alla presenza dei dirigenti e di un folto gruppo di giovani agricoltori. «Da qualche anno – dice Nicola Santoro, titolare di un’importante azienda agricola nel Magliese – avevamo differenziato le varietà introducendo la Coratina nella speranza di una sua immunità». Forse un po’ più resistente dell’Ogliarola e della Cellina, le cultivar storiche del Salento, lo è, ma non in modo da far fronte all’attacco virulento in atto.
La notizia rende ancora più pesante la situazione epidemiologica degli uliveti pugliesi. Non c’è oasi o zona di sicurezza inattaccabile. Boscia ha annunciato che tra oggi e domani dovrebbe essere pronto la nuova mappa territoriale della quarantena nel tentativo di imbrigliare il batterio. Dopo la richiesta dell’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, a far presto e bene, corridoio e zona cuscinetto a Nord di Lecce dovrebbero essere allargati in modo da rendere più estesa e massiccia l’eradicazione delle piante infettate. La mappa dovrà essere allargata ai nuovi focolai di Oria e del Nord Leccese. Se Xylella non verrà fermata potrebbe avere via libera fino alla piana di Fasano e quindi verso la stessa Bari. I mesi perduti, da ottobre 2013 in poi hanno favorito la diffusione dell’infezione.
Il commissario Giuseppe Silletti ha accelerato i procedimenti. Il piano delle azioni di contenimento ha subìto ulteriori modifiche e si spera adesso che si passi all’operatività. Silletti ha partecipato a diverse assemblee, molto affollate, e ha chiesto collaborazione agli agricoltori in quella che ormai si presenta come una guerra vera e propria contro un nemico invisibile e micidiale nella speranza che si possa salvare parte del patrimonio olivicolo.
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